L’attore, impegnato nel processo per diffamazione contro la ex moglie Amber Heard, è tornato sulla sua esclusione dal progetto Pirati dei Caraibi che gli ha dato fama planetaria
Dopo aver dato spazio a vicende intime e personali legate al loro tumultuoso matrimonio, il dibattito in aula che vede coinvolti in prima linea Johnny Deep e la ex moglie Amber Heard, si è spostato sul piano professionale. Nello specifico, Deep che ha citato la Heard per diffamazione, ha accusato la donna di aver messo un freno alla sua carriera di attore. Il riferimento è alla mancata partecipazione di Deep al sesto capitolo della saga Pirati dei Caraibi che ha visto il divo hollywoodiano protagonista fin dal 2003 nei panni del leggendario Jack Sparrow. L’attore ha imputato il suo mancato coinvolgimento nella produzione alla donna che, con la sua lettera aperta al Washington Post del 2018, avrebbe causato l’esclusione di Deep dal progetto. La difesa ha respinto fermamente ogni accusa.
DEEP: UN ADDIO DEGNO A JACK SPARROW
Il quarto giorno del processo in Virginia tra Johnny Deep e Amber Heard, contrapposti sulla vicenda delle molestie e violenze domestiche subite dall’attrice statunitense e non solo, ha toccato un punto dolente per l’attore cinquantottenne la cui carriera ultradecennale ha risentito pesantemente negli ultimi anni delle ripercussioni della sua vicenda matrimoniale.
Le accuse di Amber Heard hanno avuto, come è logico, conseguenze sul piano professionale per Deep, sospeso dalle principali major con cui aveva diversi progetti in corso. L’attore che non ha mai taciuto su quello che per lui è stato un vero e proprio boicottaggio nei suoi confronti, ha espresso pubblicamente il suo rammarico per non aver dato un addio degno a Jack Sparrow, personaggio simbolico della saga Pirati dei Caraibi cui lui è legato per ovvie ragioni.
Sparrow, protagonista del franchise fin dal 2003, anno di uscita di Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna, ha consolidato il successo di Johnny Deep come star globale e l’attore ha dichiarato che avrebbe continuato a lavorare alla saga fino a quando i personaggi avrebbero avuto un giusto commiato. Contestualmente, la difesa ha chiesto a Johnny Deep di commentare le sue dichiarazioni del 2015 in cui si diceva apertamente insofferente verso il progetto; dal canto suo, l’attore ha ribadito che la sua insoddisfazione dell’epoca fosse legata alla sciatteria del copione del quinto capitolo al cinema che lui avrebbe rimaneggiato personalmente.
Al botta e risposta con gli avvocati della Heard, Johnny Deep ha concluso che al momento la sua partecipazione al sesto film della saga sarebbe appesa a un filo ed è convinto, inoltre, che i dirigenti della Disney vogliano tenerlo lontano dal set a causa dello scandalo in cui è coinvolto.
IL RECASTING DI ANIMALI FANTASTICI 3
Johnny Deep, che ha lavorato come volto di punta del cast a tutti e cinque i titoli della saga Pirati dei Caraibi, prodotta da Walt Disney Pictures e Jerry Bruckheimer Films, sta alzando la voce per difendere sé stesso e la sua reputazione nei confronti dell’industria cinematografica. Dalle aule del tribunale di Fairfax l’attore sta tentando di mettere al riparo il suo futuro per evitare che nuove scelte di casting gli impediscano di indossare i panni dell’amato Jack Sparrow. L’attore è ovviamente molto colpito da quanto è accaduto con la produzione di Animali Fantastici – I segreti di Silente, pellicola cui non ha potuto partecipare a causa della vicenda giudiziaria in corso. Come è noto, nel film che è attualmente al cinema in tutto il mondo, Deep è stato sostituito da Mads Mikkelsen nel ruolo di Grindelwald che pur ha interpretato dal 2016.