Giorgia, 50 anni per “volersi ancora bene”

Giorgia, 50 anni per “volersi ancora bene”

L’aria sbarazzina e il sorriso scacciapensieri non l’abbandonano mai, anche ora che Giorgia compie oggi 50 anni. Classe 1971 e l’importante, come lei stessa ha scritto sui social tempo fa, “è volersi ancora bene”.

Cinquant’anni, la maggior parte dei quali passati con e nella musica, una passione trasmessa per Dna (e per anagrafe, la sceta del suo nome è legata al brano “Georgia On My Mind” di Ray Charles) dal babbo Giulio Todrani, membro del duo canoro Juli & Julie e fondatore dei “Io vorrei la pelle nera”.

Tanto che, narra la storia, la prima registrazione di quella che diventerà una delle voci (femminili, ma non solo) più importanti del panorama italiano è del 1979, a 8 anni. Da quel primo 45 giri, Giorgia non si è più fermata. Inizia nei club, con il Giorgia Todrani’s Group e con il gruppo del padre. Con la duttilità della sua voce spazia dal jazz al soul, esplora il blues e il rock. La musica non ha confini per le acrobazie delle sue corde vocali.

La svolta, dai club romani al palcoscenico nazionale, arriva nel 1994, quando, a 23 anni ancora da compiere, si presenta con l’aria spaurita tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo. Non vince (arriva addirittura settima) ma quel brano non premiato, E poi (che porta la sua firma oltre a quella di Marco Rinalduzzi e Massimo Calabrese), diventa uno dei suoi maggiori successi e il disco che incide da lì a poco vende 180mila copie, proiettandola nel gotha della musica pop italiana. Solo l’anno dopo arriva la rivincita all’Ariston: partecipa tra i Big e vince con l’intramontabile Come saprei (e, prima artista a centrare il doppio obiettivo, si porta a casa anche il Premio della critica). L’anno dopo torna ancora in Riviera per un terzo posto (nel 2001 sarà seconda, per poi essere invitata diverse volte negli anni successivi come ospite).

Da quel 1994 a oggi, la strada è stata lunga e costellata di successi. La partecipazione al Pavarotti & Friends; i tantissimi duetti con lo stesso Pavarotti, Sting, Bocelli, Mina, Bryan Adams, Ronan Keating, Nancy Gustafson e Andreas Vollenweider; le collaborazioni con Pino Daniele, Elton John, Herbie Hancock, Ferzan Ozpetek, Roch Voisine, Jovanotti, Eros Ramazzotti, Nicola Piovani, Ornella Vanoni; le esibizioni davanti al papa; i sette milioni di dischi venduti solo in Italia; gli svariati premi, tra cui anche un Nastro d’argento (per Gocce di Memoria del 2003, tema principale de La finestra di Fronte, film di Ozpetek, che sarà il singolo di maggior successo di quell’anno); la definizione di “la quarta Voce più grande al mondo”, attribuitale dall’autorevole rivista americana Billboard.
Nel 2018, dopo dieci album di inediti, Giorgia ha messo da parte la sua vena da cantautrice per regalarsi il primo disco di cover, pescando tra i successi di Jovanotti, Zucchero, Carmen Consoli, Whitney Houston. Giorgia ha attraversato gli anni, i generi musicali, gioie e anche dolori. Nel 2002 ha affrontato la morte del suo ex compagno Alex Baroni, morto in un incidente stradale. Negli anni ha sempre mantenuto vivo il suo ricordo.
Negli anni si è distinta anche per il suo impegno sociale: nel 2009 ha partecipato alla canzone Domani 21/04.2009, a scopo benefico dopo il sisma in Abruzzo, poi al concerto Amiche per l’Abruzzo e a Italia Loves Emilia, dopo il terremoto del 2012.

Ora, con i concerti fermi per la pandemia da oltre un anno, è in attesa di fare la sua parte nel live “Una. Nessuna. Centomila”, contro la violenza di genere, riprogrammato per l’anno prossimo a Campovolo.

Fonte: ANSA

Torna in alto