Ai microfoni del talk di Tv8, The Real, Platinette ha parlato del suo più grande senso di colpa: quello di non aver portato a termine insieme alla sua fidanzata dell’epoca la gravidanza
“Se fosse nato oggi avrebbe avuto 42 anni”, così Mauro Coruzzi, in arte Platinette, racconta per la prima volta un retroscena del suo passato.
Mauro ha abbandonato gli irriverenti panni di Platinette e ha aperto il suo cuore al talk di Tv8, The Real. Il conduttore radiofonico ha parlato di quel figlio mai nato. “Ancora oggi ho un senso di colpa profondissimo – spiega Platinette -. Quando avevo 17 anni, a un passo dagli esami di maturità, la mia ragazza di allora è rimasta incinta. Lo dico con tutto il cinismo di cui sono diventato proprietario. Anche le decisioni che non sembrano ben ponderate, come quelle prese da giovanissimi, comportano una marea di responsabilità che ti assalgono”.
Platinette – riporta Today – ricorda perfettamente il momento in cui lui e la sua compagna di allora hanno deciso di scegliere di abortire. “In quel periodo in Italia non esisteva ancora una legge che regolamentava l’interruzione di gravidanza – dice -. Eravamo due coppie e ogni tanto si usciva dal cosiddetto campo della normalità. Avevamo io e quest’altro ragazzo due fidanzate che non sapevano che anche tra noi c’era una storia. Non era la doppiezza, ma l’indecisione di non sapere cosa stavi diventando. Nell’incidente di percorso ci fu questa gravidanza e decidemmo di non affrontarla: avrebbe scombinato la nostra vita”.
Così Platinette confessa di pensare ogni tanto al padre che sarebbe potuto diventare, ma non vive nel rimpianto. “Si sarebbe ritrovato un padre – continua – che esce vestito come una battona di quinta categoria. Io ho un’esistenza molto faticosa: sono un borderline. Non avendo una particolare inclinazione alla socievolezza, essendo un animale molto individualista e non capace di comunicare, non vorrei diventare un modello per nessuno”.
Anna Rossi, Il Giornale