Tra i molti fan della gara musicale serpeggia il malcontento, mentre aumenta il numero dei Paesi che chiedono di rivedere la questione
La Russia potrà partecipare all’Eurovision Song Contest di quest’anno nonostante abbia lanciato un assalto militare alla vicina Ucraina. L’European Broadcasting Union, che organizza il Festival musicale internazionale, ha risposto così alla richiesta della tv di Stato dell’Ucraina di squalificare la Russia dalla competizione, poiché “l”Eurovision è un evento culturale non politico che unisce le nazioni e celebra le differenze attraverso la musica”.
L’evento si svolgerà a Torino dal 10 al 14 maggio. Mancano, quindi, più di due mesi e a fronte di questo lasso di tempo gli organizzatori dell’Ebu assicurano che continueranno a “monitorare da vicino la situazione”.
Proprio a Kiev, capitale dell’Ucraina, si è tenuta una delle recenti edizioni dell’Eurovision Song Contest, quella del 2017 senza la Russia che decise di ritirarsi, mentre per l’Italia partecipò Francesco Gabbani (vincitore del Festival di Sanremo con il suo ‘Occidentali’s Karma’).
Non commenta la decisione il presidente del Piemonte, Alberto Cirio: “E’ un tema che verrà trattato nelle sedi competenti. Nei momenti di conflitto non bisogna alimentare i conflitti”.
Tra i molti fan della gara musicale serpeggia il malcontento, mentre aumenta il numero dei Paesi che chiedono all’Ebu di rivedere la questione. La tv pubblica svedese è tra questi e tramite la presidente Hanna Stjärne fa sapere: “La situazione in Europa è estremamente grave, con l’invasione della Russia in Ucraina. Attraversa tutte le frontiere. Abbiamo chiesto all’EBU di cambiare idea e seguiremo gli sviluppi da vicino”.
Intanto su Twitter è stato rilanciato dalla tv ucraina l’hashtag #EurovisionWithoutRussia per sostenere l’espulsione della Russia dal Festival.
L’Ucraina salirà sul palco dell’Eurovision 2022 rappresentata dalla band Kalush Orchestra che sostituisce la cantante Ailna Pash che si è ritirata.
La Uefa sposta la finale di Champions a Parigi
In tanti sui social criticano la decisione dell’Ebu paragonandola a quella persa dal Comitato Esecutivo della Uefa che ha spostato la finale di Champions League da San Pietroburgo allo Stade de France di Saint-Denis, a Parigi.
Nella riunione di oggi, il Comitato Esecutivo UEFA ha anche deciso che i club e le Nazionali russe e ucraine che gareggiano nelle competizioni UEFA dovranno giocare le partite casalinghe “in sedi neutrali fino a nuovo avviso”. “Il Comitato Esecutivo ha inoltre deciso di rimanere in attesa di convocare ulteriori riunioni straordinarie, su base regolare ove necessario, per rivalutare la situazione legale e adottare ulteriori decisioni, se necessario”, conclude la massima organizzazione continentale del calcio.
Anche la Federazione Internazionale dello Sci (Fis) ha deciso di annullare tutti gli eventi della stagione 2021-2022 inizialmente programmati in Russia. La Fis rende noto che gli eventi, tutti di Coppa del mondo, saranno cancellati oppure spostati in altra nazione.
Il caso “Bielorussia”
Nel 2021 la tv pubblica bielorussa, BTRC, è stata espulsa dall’European Broadcasting Union per le ripetute violazioni in materia di pluralismo e di libertà d’espressione. Una decisione che non ha precedenti nella storia dell’Ebu, cui partecipano tutti i servizi pubblici europei e decine di tv associate al di fuori del Continente, e che era stata anticipata dall’esclusione della Bielorussia dall’Eurovision Song Contest 2021 per i contenuti politici del brano presentato in gara dai Galasy Zmesta, noti per il loro appoggio a Lukashenko e fortemente critici nei confronti dei manifestanti che protestavano contro il regime.
La canzone bielorussa, anzi le canzoni, visto che ne sono state presentate due, scelte per partecipare sono state respinte dopo settimane di animate discussioni perché violavano le “regole che assicurano che il festival non sia strumentalizzato” dal punto di vista politico.
Dopo la decisione dell’Ebu, Lukashenko aveva accusato l’Eurovision di essersi «politicizzato», mentre il cantante dei Galasy ZMesta, Dmitry Butakov, aveva cercato di minimizzare spiegando a Reuters che l’esclusione della sua band non era nulla in confronto alla decisione della federazione mondiale di hockey di rimuovere la Bielorussia dai paesi ospitanti dei Mondiali del 2021. Ed erano seguite parole terribili pronunciate sulla tv di stato bielorussa nei confronti dei Maneskin, vincitori della competizione.
Il filmato in questione è stato trasmesso nella puntata del 23 maggio, il giorno successivo alla vittoria dei Maneskin. Lo spiacevole episodio è stato portato alla ribalta dall’associazione Bielorussi in Italia Supolka che ha raccontato la vicenda su Instagram rilanciando il video. La band al momento non ha fornito alcun