A lezione d’amore da Mara Maionchi: «L’innamoramento passa, l’affetto resta»

A lezione d’amore da Mara Maionchi: «L’innamoramento passa, l’affetto resta»

La giudice più amata di «X-Factor» e il marito Alberto Salerno sono sposati da 43 anni: «La vera prova è nel momento in cui vanno via i figli, e ci si ritrova di nuovo in due». Se lui è il più pantofolaio, lei ogni tanto si concede un burraco con le amiche. Per questo sui nuovi Baci Perugina ha scritto: «Un bacio è la virgola rosa tra le parole: “Ciao, io esco”»

Il romanticismo è innato: o lo si ha, o non lo si ha. Sostiene Mara Maionchi, l’amatissima giudice di X Factor che da 43 anni è sposata col produttore discografico Alberto Salerno. Insieme hanno due figlie, Giulia e Camilla. Lei, 77 anni, all’amore sta così: «Non sono una persona estremamente romantica, ma devo ammetttere che sono molto sensibile alle carezze, a chi mi vuole bene», ha raccontato a Vanity Fair, durante la presentazione dell’edizione limitata di Baci Perugina per San Valentino 2019, «Quando vedo che mio marito nella sua estrema pigrizia fa un sacrificio per me, mi piace molto.

Fare un po’ di fatica per amore di un’altra persona è una cosa bellissima». Se in tv è una forza della natura, e non ha mai paura di dire ciò che pensa, Mara si è messa alla prova in campo sentimentale firmando i famosi bigliettini dei cioccolatini. Ne è venuta fuori una visione alla sua maniera, ironica e grintosa («L’amore è come una mano a burraco: un due di picche può salvarti la vita», per citarne uno), contrapposta a quella dell’altro autore di quest’anno, il cantautore livornese, in partenza per Sanremo 2019, Enrico Nigiotti. «Mio marito», continua Maionchi, «ha subito riconosciuto quali erano i miei, e quali di Nigiotti. Chissà perché…».

Il suo preferito?
«Posso dire che quello in cui mi riconosco di più è questo: “Un bacio è la virgola rosa tra le parole: “Ciao, io esco”. In casa mia succede spesso. Perché mio marito, nonostante sia più giovane di me, è un gran pantofolaio. Ho sposato un casalingo instancabile. Io i primi tempi ero gentile, mi sedevo lì sul divano accanto a lui, poi ho capito che ogni tanto mi piace mettermi le scarpe e uscire. Vedo le amiche, ci facciamo una partita a carte, ci divertiamo. Così prima di andare, lo saluto con un bacio».

L’ultimo San Valentino che ricorda di avere festeggiato?
«Diciamo che in maniera non tradizionale, li ho festeggiati un po’ tutti. E la persona con cui festeggio è la stessa da 43 anni. Considero quella giornata come un momento di dolcezza in cui si ricorda una vita insieme».

Che cosa fa durare un amore?
«Io con mio marito ho un bel rapporto di amicizia, di stima, di affetto. L’affetto è tanto, ed è tipico di chi ne ha passate tante insieme. L’amore che dura tanti anni è fatto di episodi. Devo dire che la grande prova da superare è nel momento in cui vanno via i figli e ci si ritrova di nuovo da soli. Se non si è riusciti a creare una situazione stabile e piacevole, è un problema grosso».

Parlando di educazione sentimentale, cos’ha insegnato alle sue figlie?
«A tenere fede alle promesse, e a essere pazienti. Discutere in una coppia fa bene. Gli uomini forti sono quelli pazienti. Certo, conta anche una bella dose di fortuna. È fondamentale anche ridere insieme, la battuta giusta può risolvere molte situazioni».

In un altro bigliettino ha scritto: «In una storia d’amore il passo dalle luci rosse alle abat-jour è molto breve».
«(Ride, ndr ) Se tieni duro scopri che può esistere un rapporto meraviglioso, che migliora col tempo. L’innamoramento è più fragile del grande amore che, invece, resiste a tanti problemi, a tanti dispetti. L’innamoramento è un’eccitazione generale, è tutto fantastico, è il colore rosso. Ma alla fine scopri che stinge di meno il rosa. E che ti rende molto più felice».

Stefania Saltalamacchia, Vanity Fair

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