Con il suo show, tra il 1970 e il 1977, cambio lʼimmagine della donna in tv. Fu anche candidata allʼOscar per “Gente comune”
E’ morta l’attrice americana Mary Tyler Moore. Negli Anni Settanta rivoluzionò le serie tv americane inventando un nuovo modo di essere donna: quello della “single” che lavora e che cerca di costruire il proprio destino senza riferimenti ad archetipi culturali. Tra le attrici più popolari del piccolo schermo americano, Mary Tyler Moore si è spenta a 80 anni nell’ospedale di Greenwich, in Connecticut.
“Mary Tyler Moore Show“, andata in onda dal 1979 al 1977, è stata un po’ la mamma di tutte le sit-com. Basti pensare a quante serie spin-off sono nate sui personaggi che ne erano protagonisti (“Rhoda“, “Phyllis“, “Lou Grant“) e quanti attori di culto ne hanno fatto parte, da Ed Asner (“Lou Grant” ma anche Papa Giovanni XXIII in una fiction italiana) a Gavin McLeod, il capitano Stubing di “Love Boat“, passando per una straordinaria Cloris Leachman, poi diventata immortale con la sua Frau Blucher in “Frankenstein Jr.“.
Ma al di là della felicità di scrittura e della portata comica della serie, è stata fondamentale per aver portato nei piccoli schermi una nuova immagine di donna, affrontando con il sorriso sulle labbra anche temi molto seri che fino a quel momento erano stati tabù. Prima del suo show personale, che le valse 4 Emmy, Mary Tyler Moore aveva iniziato al fianco di Dick Van Dyke, tra il 1961 e il 1966, nel “Dick Van Dyke Show“. Più breve, e meno fortunata, la carriera cinematografica, dove comunque riuscì a farsi notare ottenendo una nomination all’Oscar per “Gente comune” (1980), diretta da Robert Redford.
Poi ebbero la meglio i guai personali: l’alcolismo, un diabete feroce, un divorzio e il tragico suicidio del figlio. Ma nonostante questo Mary è sempre andata avanti, fronteggiando con coraggio anche il cancro che l’aveva colpita negli ultimi anni, impegnandosi sempre per battaglie benefiche.
Tgcom 24