A Roma la prima mostra italiana sul Picasso scultore

A Roma la prima mostra italiana sul Picasso scultore

56 capolavori scolpiti tra il 1905 e il 1964. Fotografie di atelier inedite e video che raccontano una delle passioni dell’artista spagnolo. Fino al 3 febbraio 2019 alla Galleria Borghese di Roma

Il colpo di fulmine è datato 1917. E’ in quell’anno, durante il suo viaggio a Roma in compagnia di Jean Cocteau e Igor Stravinskij, che Picasso si confronta, per la prima volta, con le statue dell’antichità romana e del Rinascimento a Galleria Borghese. A distanza di cent’anni quello stesso museo regala al pubblico un viaggio tra decine di capolavori realizzati in quasi 60 anni dall’artista di Malaga.

Picasso e la scultura, una passione privata.
Curata da Anna Coliva e Diana Widmaier-Picasso (figlia di Maia, nipote dell’artista), realizzata con prestiti concessi da musei internazionali o direttamente dagli eredi, l’esposizione ‘Picasso. La scultura’ è un ampio focus su un’attività che lo stesso artista tenne in gran parte privata, quando non del tutto segreta, durante la sua vita.
Sebbene il suo mercante, Daniel-Henry Kahnweiler, abbia pubblicato nel dopoguerra un lavoro sulle sue sculture illustrato con fotografie di Brassaï, e le mostre di Roma e Milano del 1953 abbiano esposto un gran numero di bronzi, il lavoro scolpito di Picasso si è rivelato in gran parte soltanto con le retrospettive tenutesi a Parigi, Londra e New York dal 1966 al 1968. Fino ad allora non erano mai state presentate al pubblico così tante sculture provenienti dai suoi atelier.

Picasso e l’arte italiana.
Ci sono l’esperienza di contatto con l’arte italiana e la riflessione sui grandi temi legati alla pittura e alla scultura dal Rinascimento in poi in ‘Picasso. La scultura’, appuntamento che inaugura l’autunno artistico alla Galleria Borghese. C’è l’approccio con la scultura del Bernini alla Galleria Borghese e in Vaticano e quello con Michelangelo alla Cappella Sistina. C’è ancora lo stupore di fronte ai dipinti di Raffaello a Firenze e la scoperta di Caravaggio come maestro della mise en scène. Ed ecco allora la Donna con bambino di Picasso ammiccare all’Apollo e Dafne del Bernini. La capra realizzata con materiali di scarto al centro di un salone tra i dipinti del Caravaggio. Le sculture di carta tra i marmi delle stanze che furono del cardinale Scipione Borghese.

“Il miglior commento che un pittore possa fare alla pittura”.
Fotografie di atelier e video descrivono il contesto che ha dato origine alle sculture. A lungo considerata una semplice passione segreta, qualcosa a cui dedicarsi quando la vita di tutti i giorni richiede una pausa, la scultura è stata invece per Picasso un’occasione per sperimentare, una sorta di palestra della creatività o, come disse nel 1964, il miglior commento che un pittore possa fare alla pittura”.

Costanza Ruggeri, SkyTg24

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