Ecco la prima mossa per sparigliare le carte in vista dell’ingresso nel mondo di Netflix.
Come si sa, Apple sta per iscriversi alla grande corsa dei contenuti in streaming originali: film programmi televisivi, serie tv. Però, ed è la strategia, decide di farlo senza far violenze, scene di sesso e prese di posizione politiche. Mica poco in un mercato che spesso vive di questi contenuti, spesso firmati Netflix come House of Cards e Orange is the New Black, Game of Thrones, Breaking Bad, Dexter fino a Homeland e Walking Dead. Una politica molto restrittiva che potrebbe complicare i programmi della Mela, decisa a investire in contenuti originali 4,2 miliardi di dollari entro il 2022. Il primo veto – afferma il Wall Street Journal che ha lanciato la notizia – sarebbe arrivato dall’amministratore delegato di Tim Cook su Vital Signs, serie tv ispirata alla biografia piuttosto sopra le righe del rapper Dr Dre, uno dei mammasantissima della scena musicale americana. Motivo: una scena che ritraeva un’orgia. Non è bastato un taglio ma c’è voluto lo stop, visto che Cook avrebbe deciso di cassare l’intera produzione.
E non sembra essere, sostiene il Wall Street Journal, una scelta isolata ma una vera e propria linea editoriale: la Mela vuole qualità, grandi firme e stelle del cinema, ma non accetterà contenuti che possano urtare la suscettibilità di alcuni spettatori. È una strategia che può invertire la linea e dare una nuova tendenza allo streaming dei prossimi anni. Però, nel frattempo, la decisione potrebbe spaventare alcuni sceneggiatori e registi. Perché? Perché, nonostante i golosissimi cachet elargiti da Cupertino, potrebbero evitare di incorrere in lacci troppo stretti e preferire contenuti più oscuri ma di maggiore appeal e (forse) successo. Bisognerà infatti capire se, al netto della suscettibilità, gli spettatori gradiranno serie così politicamente corrette. Di certo, oggi le tendenze social non sembrano così tolleranti. Il segnale comunque è importante.
Dietro la scelta di Cook ci sono un timore e un pericolo.
Il problema, reale, è legato al fatto che Apple non è un editore «puro». Netflix misura il proprio successo dalle serie. E, in caso di contenuti non graditi, la ripercussione peggiore potrebbe verificarsi con una flessione degli abbonamenti. Per la Mela è diverso: soprattutto in un mercato americano molto vigile, eventuali critiche su contenuti violenti o sessualmente espliciti potrebbero ripercuotersi sulle vendite di iPhone. Improbabile ma possibile.
Cook preferisce non rischiare. Il pericolo deriva dalla concorrenza. Non solo da quella «generalista» di Netflix e Amazon. Se le indicazioni pubblicate dal Wall Street Journal fossero confermate, Apple sarebbe una sorta di Disney dello streaming: contenuti a prova di famiglie. Ecco l’altro concorrente. Proprio la casa produttrice di Topolino sta preparando il proprio servizio streaming. Una delle sue caratteristiche sarà l’assenza di contenuti che richiedono ai minori la presenza di un adulto.
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