L’attrice al Giffoni film festival incontra i ragazzi e si scaglia contro i media: “veicolano modelli sbagliati”
Si è fatta attendere, Jennifer Aniston, ma quando arriva a Giffoni avvolta in un abito nero è bellissima e sorridente come sempre. Al cinema l’avevamo rivista da poco, protagonista dell’ultima commedia di Garry Marshall, il noto regista di Pretty Woman, scomparso lo scorso 19 luglio a 81 anni. “Era una persona straordinaria”, è l’unica cosa che riesce a dire di lui Jennifer Aniston prima che le vengano le lacrime agli occhi. Si dimostra determinata invece quando parla dei giovani e dei rischi che corrono a causa del loro morboso rapporto con la tecnologia. “Dovreste spegnere i cellulari e tornare a guardarvi intorno”, è questo il migliore consiglio che l’attrice dà ai giurati del Giffoni Film Festival. Lo stesso che ricevette lei dai suoi primi insegnanti di teatro: “sii curiosa e interessata, osserva le persone”. Un consiglio che non ha mai smesso di seguire. Sarà per questo che è così spaventata dal mondo dei giovani di oggi. “Stanno perdendo il contatto con le persone e questo è sbagliato. Bisogna insegnare ai ragazzi cosa è reale e cosa non lo è”.
“Quando ero una bambina giocavo all’aperto, andavo ai musei… oggi le ragazzine sono ossessionate dal proprio aspetto. Le figlie delle mie amiche, già a 11 anni, pensano al proprio look, a truccarsi, a comprare vestiti”. La colpa? Secondo Jennifer Aniston è proprio dei media che propongono modelli sbagliati. Bisognerebbe dare spazio a tutti i tipi di donne per dare alle ragazze il più maggior numero possibile di fonti di ispirazione. Lei fa la sua parte, cercando di portare sullo schermo qualsiasi donna che sia interessante e che tocchi delle corde. È così che è arrivata a Cake, dramma in cui ha recitato senza trucco, ha messo da parte le battute pronte e il noto sorriso, entrando in contatto con sensazioni uniche: “È stato il ruolo che più mi ha cambiata. Non solo come attrice, ma anche come essere umano. È stato bello dare voce a chi non ce l’ha e mettermi alla prova in qualcosa di diverso”.
LA STAR TRA I RAGAZZI DI GIFFONI
D’altronde non è un segreto che le piaccia sperimentare: dal 2009 veste anche il ruolo di produttrice e spera di vedere un mondo del cinema sempre più “rosa”. “Le donne hanno un punto di vista diverso, sono felice di vederle negli studi cinematografici perché portano con sé un’aria di cambiamento. Abbiamo sempre più sceneggiatrici e registe: spero che presto tutte le barriere vengano abbattute e si arrivi finalmente alla parità di genere”. La donna che più le è rimasta cucita addosso però è Rachel, il suo personaggio in Friends. Nonostante il primo episodio abbia superato i vent’anni di età, questa serie tv continua a piacere: proprio a inizio luglio Netflix ha reso disponibili tutte le stagioni dello show. “Sono veramente grata per quel ruolo – dice Jennifer Aniston – e sono felice che il telefilm si stia dimostrando senza tempo, capace di convincere anche le nuove generazioni”. Soprattutto oggi che le serie tv sono così ben fatte: “Trovo che i prodotti televisivi degli ultimi anni siano fantastici e abbiamo individuato una fetta di mercato che il cinema ha lasciato scoperta: sembra che oggi esistano soltanto enormi blockbuster sui supereroi o piccolissimi film indipendenti. Nel mezzo non c’è nulla. E spesso i prodotti migliori sono proprio quelli che si posizionano tra queste due categorie: e oggi le serie tv lo stanno facendo”. Per il momento però non tornerà in televisione. Il progetto che più la rende orgogliosa è quello di cui è produttrice, The Goree Girls, ispirato alla storia vera di una band femminile nata in una prigione del Texas negli anni ’40, da cui la Aniston vorrebbe tratte anche un musical teatrale. Per vederla recitare bisognerà aspettare invece The Yellow Birds di Alexandre Moors, “bellissima storia sulla perdita dell’innocenza attraverso la guerra” e la commedia Office Christmas Party in cui tornerà a lavorare con Jason Bateman.
Repubblica