ADDIO (MOLTO PERSONALE) A LAURA ANTONELLI

ADDIO (MOLTO PERSONALE) A LAURA ANTONELLI

laura antonelli(Cesare Lanza) Era la più grande e la più infelice delle bellissime attrici Italiane. Non siamo stati amici, doctor anzi non l’ho conosciuta bene, solo vista e salutata in qualche occasione… La profondità del legame è legata, come per tanti “ragazzi” della mia generazione (lei era nata un anno prima di me), alla sua esplosiva e sensuale identità fisica. Credo che sia stata, quest’attrazione erotica, un richiamo della stagione in cui fummo adolescenti e giovani. Pudicizia, abiti castigati, infiniti complessi legati alla sessualità. Credo che nessun ragazzo di oggi possa essere turbato, come noi fummo estasiati e turbati, dalla particolare bellezza di una qualsiasi attrice dei nostri tempi. Il merito, in parte, fu anche del regista dei suoi due film più avvincenti, “ Malizia” e “Peccato Veniale” Salvatore Samperi: un maestro dell’erotismo cinematografico. Di Samperi ero amico, posso dire che la sapienza del suo erotismo nasceva da quei complessi, in relazione al sesso, che ho indicato prima come tipici della mia generazione. Se posso concedermi una nota personale, Samperi fu il regista anche del film, “Nenè”, tratto dal mio romanzo, ma in questo caso, purtroppo per me, non scelse una linea artistica coerente: sebbene il film sia citato in alcuni dizionari come il migliore di Salvatore, “Nenè”, a mio giudizio, non risultò né poetico né erotico. Nei film con la Antonelli, invece, Samperi diede il meglio di se stesso, affascinando gli spettatori di ogni età, non solo me e i miei coetanei. Erosi dalla droga, sia Salvatore sia Laura hanno avuto una vita in parte drammatica, in parte infelice. Quando ho incontrato la Antonelli, quattro o cinque volte, sono sempre rimasto, come si dice con una frase fatta ma efficace, senza fiato, prima di fronte alla sua stupefacente bellezza, poi per il ricordo di quelle fattezze e di quella sensualità, senza lasciarmi impressionare dalla loro decadenza. Forse qualcuno si chiederà perché ricordo solo oggi questa splendida donna, questa incantevole attrice. La risposta è semplice: prima, cioè subito, ero troppo emozionato, per riuscirci. Non sarà retorico dire che, con Laura, se ne è andato un pezzetto, indimenticabile, della nostra vita.

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