L’accusa di Aurora Leone: sono stata allontanata dalla Nazionale cantanti perché donna

L’accusa di Aurora Leone: sono stata allontanata dalla Nazionale cantanti perché donna

La replica: “Mai fatto discriminazioni, non accettiamo arroganza e minacce”

“Sei donna, non puoi stare qui”. Sarebbero state queste le parole con le quali Gianluca Pecchini, direttore generale della Nazionale Italiana Cantanti, avrebbe intimato ad Aurora Leone, comica casertana di 22 anni, membro del collettivo comico The Jackal, molto seguito in rete, di abbandonare un tavolo a quanto pare riservato ai soli uomini e accomodarsi in un altro riservato alle donne.

A raccontare la vicenda, visibilmente scossa, la stessa ragazza tramite una serie di stories su Instagram girate in compagnia di Ciro Priello, altro membro dei The Jackal, vincitore della prima edizione italiana di “LoL”, anche lui convocato a Torino per la partita amichevole, in programma martedì 25 maggio, tra Nazionale Cantanti e Campioni per la Ricerca e che andrà in onda su Mediaset.

Secondo il racconto dei due, che avevano in precedenza anche documentato il viaggio in treno da Napoli a Torino, la ragazza sarebbe stata invitata a lasciare il tavolo. I due comici pensavano perché appartenenti alla squadra avversaria, ma Pecchini avrebbe precisato che era solo la Leone a dover lasciare il tavolo in quanto donna, Priello era il benvenuto.

L’attore non avrebbe affatto preso bene la situazione e i toni si sarebbero accesi.Sempre secondo il racconto della giovane attrice comica, lei sarebbe stata ufficialmente convocata per scendere in campo, tanto da aver ricevuto la richiesta delle misure per le divise ufficiali, un sogno per un’appassionata di calcio come lei, come dimostrano anche le stories precedenti alla vicenda. Ma quando ha fatto presente la cosa a Pecchini pare che la risposta sia stata: “Ma tu il completino te le puoi mettere pure in tribuna, che c’entra. Le donne non giocano. Queste sono le nostre regole e se non le volete rispettare dovete uscire da qua” e ancora “non farmi spiegare perché non puoi stare seduta qui, tu non puoi e basta”.

Pare che i due attori comici abbiano immediatamente ricevuto solidarietà da alcuni artisti della Nazionale Cantanti, nello specifico Eros Ramazzotti e Andro dei Negramaro, da Stefano Fisico, social media manager della Nazionale Cantanti e anche da Andrea Bettarelli, a nome della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

“Quanto denunciato da Aurora Leone e’ l’ennesima triste attestazione di quanta strada ci sia ancora da fare. ‘Da quando in qua le donne giocano a calcio’ evidenzia la necessità di tanta cultura sportiva. Si punta al cuore, ma qui bisogna ricominciare dal cervello” scrive su Twitter la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali

Eros Ramazzotti prende le distanze, a nome proprio e dell’intera squadra della Nazionale Cantanti, dal presunto caso di misoginia. “Noi della NIC (Nazionale italiana cantanti) – scrive il cantante sul proprio profilo Instagram – non siamo stati coinvolti direttamente nella vicenda scaturita dal comportamento di due persone dello staff. Stavamo parlando tra di noi mentre cenavamo, abbiamo sentito delle voci alzarsi senza capire cosa stava succedendo. Io ho provato a recuperare la situazione – racconta ancora Ramazzotti – che era oramai precipitata. Domani mattina (mercoledì, ndr) avremo un incontro con Aurora e Ciro per spiegare meglio la dinamica dell’avvenimento e scusarci pubblicamente dell’accaduto. Noi non siamo sessisti – ribadisce il cantante da sempre protagonista delle iniziative benefiche della NIC – e tantomeno razzisti o omofobi, anzi, ognuno fa qualcosa per chi ha bisogno (da anni e in tempi non sospetti) sinceramente per un comportamento incauto di due persone dello staff, non possiamo passare per quello che non siamo. W sempre la solidarietà – conclude Ramazzotti -, w le donne che sono parte fondamentale della nostra vita”.

“Spero vivamente che chi ha commesso questo grave errore sia pronto a prendersene le responsabilità e a fare le doverose scuse. Se ciò non dovesse accadere non mi sento nella condizione di partecipare all’incontro di domani sera”: e’ questo il messaggio apparso nella notte sul profilo Instagram di Ando, tastierista dei Negramaro, “ho assistito ai fatti accaduti per poter dare un giudizio univoco, ma sono stato testimone della rabbia di Ciro e delle lacrime di Aurora, che ancora non mi permettono di dormire. Sono ancora sconvolto e agitato e vorrei esprimere tutta la mia solidarieta’ verso Aurora per un torto che non dovrebbe essere subito da nessuno, in nessun caso simile e in nessun’altra occasione”. 

Aurora Leone nelle sue storie ha tenuto a invitare comunque i suoi followers a contribuire alla causa, nonostante l’amarezza per l’accaduto. Ai due attori comici dopo il diverbio non sarebbe nemmeno stato permesso di rientrare nell’hotel dove avevano già preso possesso delle loro stanze, come documentato sempre su Instagram dalla Leone, per recuperare i propri bagagli: “Ci hanno pure cacciati dall’hotel”.

La Nazionale Cantanti ha risposto alle accuse di misoginia: “Non accettiamo arroganza, minacce e violenza verbale”. 

“Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro, Gianna Nannini, Loredana Berté, Rita Levi di Montalcini, sono solo alcuni dei nomi – recita il comunicato ufficiale – delle tantissime donne che, dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femminile) , hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti. Il nostro staff è quasi interamente composto da donne, come quest’anno sono donne le conduttrici e la terna arbitrale della “partita del cuore”.

“La Nazionale Italiana Cantanti, non ha mai fatto discriminazioni, di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle , tipo di  successo , e followers . C’è solo una cosa – prosegue – nella quale non è mai scesa a compromessi: Noi non possiamo accettare ARROGANZA, MINACCE, MALEDUCAZIONE , E VIOLENZA VERBALE DAI NOSTRI OSPITI”  in riferimento, secondo quanto si capisce dalle storie su Instagram della presunta vittima, Aurora Leone (“allontanata perché donna”), all’indignata reazione di Ciro Priello all’accaduto. “Non è la prima volta – conclude la Nazionale Cantanti – che qualcuno cerca pubblicità (e followers….) distorcendo, sfruttando e manipolando  40 anni di storia”. 

agi.it

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