“Beppe Fenoglio è il più grande scrittore della Resistenza per la sua descrizione della realtà e per la trasfigurazione che riporta a un’età lontana ed arcaica le cose che sta raccontando. Fenoglio parla della Resistenza, ma questa guerra civile è la guerra combattuta da sempre dagli uomini, dai greci contro i troiani, dai greci contro i persiani, sullo sfondo c’è Omero, c’è la Bibbia”. Con queste prole Gian Luigi Beccaria introduce la puntata dedicata allo scrittore Beppe Fenoglio, partigiano e scrittore, da “Storie della Letteratura”, il programma sulla letteratura di Rai Cultura, riproposto nel giorno dedicato alla Liberazione, alle 17.45 su Rai5. Realizzato ad Alba, all’interno del Centro Studi Beppe Fenoglio, il documentario testimonia, anche grazie al contributo della figlia dello scrittore, Margherita Fenoglio, la centralità che il tema della Resistenza ha avuto nella vita e nell’opera di Beppe Fenoglio. Il linguista Gian Luigi Beccaria si sofferma sul valore del paesaggio nel “Partigiano Johnny”, così come in altre opere, da “Una questione privata” a “Primavera di bellezza”. “Il paesaggio sono le Langhe ma è un paesaggio allontanato; lui usa il verso “veleggiare”, ed è come se si trovasse davanti a un mare di colline solidificato… È un mondo popolato da eroi e guerrieri”. Fin dagli “Appunti partigiani”, ritrovati da Lorenzo Mondo, Fenoglio narra i fatti della Resistenza in maniera diritta, priva di ridondanze retoriche, fortemente influenzato dalla lingua e dalla letteratura inglese. E la lingua inglese, “usata – dice infine Beccaria – come il vignaiolo usa i pali in una vigna“, doveva sostenere l’epica del racconto. L’odio, l’amore, il male, il giorno, la notte, tutto ciò che appartiene all’esistenza umana accompagna le pagine di Fenoglio che scrisse “I ventitre giorni della città di Alba” sull’eroica resistenza della sua città, e che con “Una questione privata” seppe raccontare la Guerra di Liberazione con il “romanzo che tutti volevamo scrivere”, come ha detto Italo Calvino. “Storie della Letteratura” è un programma di Isabella Donfrancesco e di Alessandra Urbani, produttore esecutivo Annalisa Proietti, regia Laura Vitali.