“Non so quante volte mi è stato chiesto se avrei scritto un’autobiografia, ma non era mai il momento giusto”. E quel momento per Paul McCartney non è mai arrivato. Ma per l’ex Beatle l’urgenza è sempre stata un’altra: “L’unica cosa che sono sempre riuscito a fare, a casa o in viaggio, è scrivere nuove canzoni. So che, quando si arriva a una certa età, un diario aiuta a rievocare i giorni passati. Ma io non ho mai preso appunti. Quello che mi rimane sono le mie canzoni, centinaia di canzoni che, ho capito, equivalgono a una sorta di diario. In queste canzoni c’è tutto l’arco della mia vita”. E per un artista del calibro di Sir Paul, non potrebbe essere altrimenti.
E dunque, ecco The Lyrics: 1965 to the Present l’autoritratto in 154 canzoni di uno dei più grandi cantautori e musicisti viventi. Sono due volumi in cofanetto in cui ‘Macca’, 78 anni, racconta, con l’aiuto del poeta premio Pulitzer per la poesia, l’irlandese Paul Muldoon, la sua vita e la sua arte attraverso brani che coprono tutte le fasi degli oltre 60 anni della sua carriera: dalle prime composizioni giovanili al leggendario decennio con i Beatles, dai Wings fino agli album da solista. Organizzati in ordine alfabetico, non cronologico, sono raccolti qui per la prima volta i testi definitivi delle canzoni, insieme al racconto delle circostanze in cui sono state scritte, delle persone e dei luoghi che le hanno ispirate. Ci sono inediti e preziosi materiali del suo archivio personale, manoscritti, lettere, fotografie. “Spero che quello che ho scritto mostri ai lettori qualcosa delle mie canzoni e della mia vita che non avevano mai visto prima. Ho provato a dire qualcosa su come nasce la musica, su cosa significa per me e cosa spero possa significare anche per gli altri”, spiega l’artista di Liverpool che ha scritto la sua prima canzone a 14 anni. Il nome dell’artista, inoltre, compare nel Guinness dei primati come uno tra i musicisti e compositori di maggior successo nella storia della musica pop, con 60 dischi d’oro e 100 milioni di singoli venduti. Ed è tra i record di Sir Paul anche Yesterday, registrata come la canzone più eseguita della storia: più di sette milioni di volte solo nelle tv e nelle radio degli Stati Uniti. Ma sono nella storia, e forse sarebbe meglio dire nella leggenda, anche brani come Let it be, Hey Jude e Eleanor Rigby, solo per citarne alcuni. “Questi testi, tratti da cinque anni di conversazioni sono quanto di più vicino a un’autobiografia potremo mai avere”, spiega Paul Muldoon, che ha anche scritto la prefazione. “Quello che Paul ci dice sul suo processo creativo conferma una cosa che prima potevamo soltanto sospettare – conclude il poeta – siamo di fronte a uno scrittore di primaria importanza che si inserisce perfettamente nella lunga tradizione della poesia in lingua inglese”. Ma di questo, decine di milioni di fan, ne erano già certi da decenni.
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