Massimo Ghini inaugura il Sudestival con “E se mio padre”

Massimo Ghini inaugura il Sudestival con “E se mio padre”

L’attore riflette sul valore delle storie e sull’importanza del cinema

Questa sera Massimo Ghini apre la 25ª edizione del Sudestival, il progetto dell’Associazione Culturale Sguardi diretto da Michele Suma, con la presentazione del film “E se mio padre”, diretto dalla sorella Solange Tonnini. Il festival, in programma fino al 15 marzo, celebra il cinema italiano e il suo legame con il territorio e le storie personali.

“E se mio padre”: una storia personale e universale

Il film, ambientato negli anni ’80, racconta la vita di una famiglia “extra-large” attraverso gli occhi della dodicenne Aida, interpretata da Margherita Pantaleo, che indaga sui segreti del padre Adriano, immaginandolo coinvolto in attività oscure. Una scoperta sconcertante cambierà il modo di vedere la sua famiglia. Accanto a Ghini, che ha condiviso il set con suo figlio Leonardo Ghini, il cast include Claudia Gerini, nei panni della madre di Aida.

“Le persone si riconoscono nella storia – spiega Ghini – perché quel periodo era segnato da vergogna e silenzi sul divorzio. Ma è anche un film che parla ai giovani, mostrando le conquiste dei diritti e la realtà di quegli anni”.

Un premio alla carriera e riflessioni sul cinema

Durante la serata, il Sudestival conferirà a Massimo Ghini il Premio alla Carriera per oltre 40 anni di successi e più di 100 film all’attivo. L’attore ha colto l’occasione per sottolineare il ruolo del cinema come mezzo per raccontare storie significative: “Il cinema è fatto di storie, e oggi si perdono. Dobbiamo riportare le persone nelle sale”.

Ghini ha anche ricordato esperienze personali come “La tregua” di Francesco Rosi, un film che tocca il tema dei deportati dai campi di concentramento: “Mio padre è stato a Mauthausen, e raccontare quella storia è stato emotivamente difficile. Ma il cinema è anche questo, far rivivere memorie”.

Nonostante una carriera ricca, l’attore ha riflettuto sul mancato riconoscimento da parte della critica: “Non ho mai ricevuto un David di Donatello, forse per il mio impegno nel Sindacato Attori Italiani o nella politica del cinema”. Tuttavia, Ghini guarda avanti: “Ho ancora voglia di fare film, l’ultimo progetto a cui ho lavorato è con un regista americano, presto uscirà nelle sale”.

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