La confessione di Alain Delon al medico

Le scioccanti parole di Alain Delon, “Voglio morire, la vita è finita”, sono emerse durante la visita di un medico avvenuta il 20 luglio nella sua casa di campagna a Douchy, nella Valle della Loira. Questo episodio fa parte di un’inchiesta giudiziaria avviata dai tre figli dell’attore, Anouchka, Alain-Fabien e Anthony Delon, nei confronti della sua dama di compagnia, Hiromi Rollin.

Da quando ha subito un grave ictus nel 2019, Alain Delon è notoriamente fisicamente debole, come attestato dal rapporto d’inchiesta ottenuto dal quotidiano Le Parisien. Durante la visita medica estiva, l’attore avrebbe confessato al medico il desiderio di morire, affermando di “non aspettare più nulla” perché la sua “vita era finita”. Il rapporto suggerisce anche uno stato di esaurimento fisico e psicologico con un forte rischio di suicidio.

Inoltre, a luglio 2023, durante un interrogatorio dei gendarmi di Orléans in relazione alla denuncia dei figli contro Hiromi Rollin, Delon è stato descritto come indebolito e incapace di camminare senza stampelle. Il rapporto medico sottolinea la sua incapacità di alzarsi dalla sedia da solo e la limitata capacità di esprimersi verbalmente.

Recentemente, Hiromi Rollin ha denunciato i tre figli di Delon per tentato omicidio nei confronti del padre. Nella sua lettera alla procura di Montargis, Rollin chiede indagini urgenti su ciò che sembra un tentativo di omicidio premeditato da parte dei figli dell’attore.

La disputa tra i figli di Delon è intensa, con Anthony e Alain-Fabien che chiedono la tutela giudiziaria per il padre, mentre Anouchka si oppone. L’avvocato di Delon, Christophe Ayela, respinge la richiesta di tutela, affermando che l’attore è lucido e capace di intendere e volere. La lotta tra i familiari si concentra anche sul luogo di cura di Delon, con Anouchka che vuole portarlo in Svizzera e i fratelli che preferiscono la residenza di famiglia a Douchy. La situazione rimane incerta, mentre ciascun membro del clan Delon cerca di proteggere il patriarca indebolito dopo l’ictus, ciascuno con la propria visione e motivazione.