Aveva 95 anni. Il suo nome è legato soprattutto ai film di Bertolucci e Pasolini e alle battaglie per la libertà espressiva
È morto all’età di 95 anni Alberto Grimaldi, storico produttore di Sergio Leone, Bernardo Bertolucci e Pier Paolo Pasolini. È stato il figlio Maurizio a dare la notizia della scomparsa, precisando che il padre è morto per cause naturali. Il suo nome è legato alla realizzazione di film scandalo come Ultimo tango a Parigì di Bertolucci e Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pasolini.
Napoletano, classe 1925, dopo gli studi in giurisprudenza, Grimaldi ha fondato nel 1962 con la moglie Maria Rosaria la società di produzione Pea con la quale ha prodotto il western spagnolo L’ombra di Zorro. La sua attività si sviluppa tra Napoli, Roma e Los Angeles toccando diversi generi e molti film d’ autore (tra gli altri Petri, Monicelli, Rosi, Ferreri, Lelouch, Malle, Vadim, Wilder). Nel corso della sua quarantennale carriera, Grimaldi ha prodotto 80 film tra cui quasi tutti quelli di Pasolini, Satyricon, Casanova l’episodio Toby Dammit da Tre passi nel delirio e Ginger e Fred di Fellini, gli spaghetti western di Sergio Leone, Queimada di Gillo Pontecorvo.
Grimaldi ha affrontato tenaci battaglie per la libertà espressiva, appellandosi alla Costituzione, riuscendo a far dissequestrare sul territorio nazionale il suo Ultimo tango a Parigi, evitando tre mesi di reclusione a lui e a Bertolucci. Per Salò, l’ultimo film di Pasolini, fu assolto dall’accusa di “corruzione di minori e atti osceni in luogo pubblico”. La sua ultima produzione è stata Gangs of New York di Martin Scorsese, per cui è stato candidato agli Oscar. Nel 2017 ha collaborato al nuovo restauro di Novecento di Bertolucci, presentato alla Mostra di Venezia.
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