PER IL DEBUTTO DI SERVILLO TUTTA LA SCENA NAPOLETANA AL BELLINI, DA MARTONE A CAPPUCCIO A BENNATO

PER IL DEBUTTO DI SERVILLO TUTTA LA SCENA NAPOLETANA AL BELLINI, DA MARTONE A CAPPUCCIO A BENNATO

Toni-Servillofoto-di-Marco-CaselliFolla delle grandi occasioni, ieri sera al Bellini di Napoli, per il debutto di Toni Servillo in «Elvira», lo spettacolo tratto dalle lezioni di Louis Jouvet sul monologo di Donna Elvira nel quarto atto del «Don Giovanni» di Molière. In sala c’era gran parte della scena napoletana, da Mario Martone con la moglie Ippolita Di Majo a Igina Di Napoli, da Laura Angiulli e Cesare Accetta a Stefano Incerti e Francesco Saponaro, da Edoardo Bennato a Patrizio Rispo, Mario Porfito, Gea Martire, Chiara Baffi. Molti gli scrittori, come Ruggero Cappuccio, drammaturgo e ora direttore del Napoli Teatro Festival Italia, Giuseppe Montesano, che ha firmato la traduzione del testo di Brigitte Jaques, Silvio Perrella. Accoglienza trionfale per il ritorno a casa dell’attore-regista dopo i due mesi di tutto esaurito al Piccolo di Milano, coproduttore dello spettacolo, e le due settimane di repliche parigine, accompagnate dalle critiche entusiastiche della stampa d’Oltralpe. «Elvira» resterà in scena a Napoli tre settimane. Lo spettacolo mette in scena un corpo a corpo dialettico ed etico tra maestro e allieva per riuscire ad arrivare al «sentimento» del personaggio, alla sua essenza, con la necessità di perdersi in esso per poi ritrovarsi. Tutto avviene nel chiuso di una sala prove, mentre dall’esterno, nella Parigi del 1940, arriva l’eco dei nazisti invasori.

Il Mattino

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