Luigi Lo Cascio è noto al grande pubblico soprattutto nel ruolo di attore, professione che nel 2001 gli ha valso la Coppa Volpi come miglior attore al Festival del cinema di Venezia per ‘Luce dei miei occhi‘ di Giuseppe Piccioni. Ma c’è un’altra grande passione nella vita dell’interprete palermitano ovvero la narrativa. Un secondo amore che di recente è diventato un romanzo intitolato ‘Ogni ricordo un fiore’, frutto di numerosi appunti presi per circa un anno con riflessioni e fatti, pensieri e resoconti della giornata. Intervistato da La Repubblica, Lo Cascio spiega di avere appena finito di correggere le bozze di questo nuovo lavoro e di sentirsi vuoto, dopo avere dedicato tanto impegno a questo nuovo progetto. Ma lo spazio per mettersi comodi non c’è e la stagione autunnale è già carica di nuovo impegni a teatro, con la tournée di Delitto / Castico. A marzo, poi, debutterà sempre a teatro con ‘Dracula‘ e al cinema con il film ‘Il mangiatore di pietre’ di Nicola Bellucci. Luigi Lo Cascio debutta in libreria con il suo primo romanzo intitolato ‘Ogni ricordo un fiore’, composto da 240 incipit di possibili romanzi, intrecciati alle vicende del personaggio che li ha scritti, Paride Bruno. Quest’ultimo viaggia da Palermo a Roma dopo avere preso parte al funerale di un conoscente e si sente triste e malinconico, rileggendo i suoi inizi narrativi che vorrebbe eliminare. Ad un certo punto il protagonista giunge ad una conclusione: “Sono il segno infruttuoso della sua vita, del perché da trent’anni non riesce a portare avanti nulla nella scrittura, nell’amore, nelle amicizie. A un certo punto confessa di avere una patologia, l’incompiutezza cronica multifattoriale, che lo porta ad iniziare e subito abbandonare”. E dietro Paride c’è inevitabilmente l’immagine dello scrittore Lo Cascio, con le sue passioni e le sue letture ma anche i viaggi che lo stesso attore compiva costantemente da Roma a Palermo per frequentare l’Accademia.Nel suo romanzo ‘Ogni ricordo un fiore’, Luigi Lo Cascio ritrova se stesso nel protagonista Paride, un uomo che non sempre riesce a giungere ad una conclusione sulla propria vita. E, a proposito di esistenza, l’attore coglie l’occasione per portare a termine un resoconto sulla vita e la morte partendo proprio dal suo Paride che identifica come un personaggio quasi pirandelliano: “È solo la morte che dà l’idea di un destino, che mette in fila gli accadimenti… La vita è frammentaria, e il suo senso invisibile, segreto. Paride lo accetterà, sapendo che in ogni frammento c’è l’ansia struggente di arrivare ad un compimento della vita”. Per presentare il suo nuovo progetto letterario, Lo Cascio sarà presente domani 25 settembre alla Feltrinelli di via Tomacelli a Roma (ore 19), giovedì a Napoli in piazza dei Martiri (ore 18) e venerdì a Milano in piazza Duomo (ore 18:30). A partire da ottobre, invece, lo rivedremo nei principali teatri italiani.
Annalisa Dorigo, ilsussidiario.net