Dal 31 agosto via al Festival: i nomi da tenere d’occhio da Noah Baumbach a Darren Aronofsky, passando per il biopic su Marilyn Monroe e la seconda prova di Olivia Wilde
Venezia 79 è ai nastri di partenza e cresce l’interesse per la presentazione di film, e l’arrivo di registi e attori sul Lido. Quest’anno la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera, si terrà dal 31 agosto al 10 settembre. Diverse le pellicole attese, quelle che già in partenza suscitano curiosità, e quelle che già sentono odore di Oscar. Si parte sicuramente con l’apertura di “White Noise” di Noah Baumbach, per poi passare al ritorno di Darren Aronofsky con “The Whale”, il biopic su Marilyn Monroe di Andrew Domink, il Padre Pio diretto da Abel Ferrara. Si attendono sorprese anche dal secondo film di Olivia Wilde, “Don’t Worry Darling”, dal debutto di Elodie sul grande schermo e conferme da Luca Guadagnino e Florian Zeller.
“È davvero meraviglioso tornare alla Mostra di Venezia ed è un incredibile onore portare White Noise come film della serata di apertura”. Dopo aver incantato il Lido con “Storia di un matrimonio”, Noah Baumbach è pronto a farlo anche con “White Noise”, adattamento del romanzo omonimo di Don DeLillo. Il film racconta di come una famiglia contemporanea affronta i conflitti della vita quotidiana, tra ossessioni, misteri universali come l’amore e la morte, dubbi la felicità in un mondo incerto. Protagonisti Adam Driver, Greta Gerwig, Don Cheadle.
Dopo che sono girate in Rete le prime immagini di Ana de Armas nei panni di Marylin, quello di Andrew Dominik è sicuramente uno dei film più attesi a Venezia 79. “Blonde”, tratto dal bestseller di Joyce Carol Oates, reinventa con audacia la storia di una delle icone più leggendarie di Hollywood, dalla sua infanzia fino all’ascesa, tra relatà e finzione.
Potrebbe rappresentare la prova del nove, la partecipazione di Luca Guadagnino al Festival. Il regista, idolatrato un po’ ovunque, è atteso con il suo “Bones and All“, un adattamento del romanzo di Camille DeAngelis. Taylor Russell e Timothée Chalamet sono i protagonsiti di una storia tra una ragazza che sta imparando a sopravvivere ai margini della societ, e un solitario dall’animo combattivo: il viaggio on the road di due giovani che tentano di trovare il proprio posto nel mondo.
Dopo il successo di “The Father – Nulla è come sembra”, film rivelazione del 2021 e vincitore di due Oscar, Florian Zeller torna alla regia con “The Son”, opera seconda della sua trilogia. Nel cast spiccano i nomi di Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby e Anthony Hopkins. Due anni dopo il divorzio dei genitori, un diciassettenne non riesce più vivere con sua madre: non riesce a combattere la depressione se non rifugiandosi nei ricordi d’infanzia. Andrà a vivere dal padre, che ha appena avuto un figlio dalla sua nuova compagna.
Darren Aronofsky torna per l’ennesima volta sul Lido, dopo aver presentato “The Fountain – L’Albero della Vita”, il capolavoro “The Wrestler” (con cui ha vinto il Leone d’Oro), “Il Cigno Nero”, e il passo falso “Madre!”. Tratti dall’omonima pièce teatrale di Samuel D. Hunter, “The Whale” racconta di un professore gravemente obeso cerca di riallacciare i rapporti con la figlia adolescente. Attesa per rivedere all’opera Brendan Fraser, star uscita dai riflettori da tempo per vari problemi, la cui presenza segna sicuramente per lui un ritorno a un personaggio importante (quanto è simile alla “resurrezione di Michey Rourke avvenuta con “The Wrestler”?).
Il suo debutto “La Rivincita delle Sfigate” ha messo d’accordo critica e pubblico americano. Ora il passo successivo di Olivia Wilde è una bella scommessa, da dentro o fuori. In “Don’t Worry Darling” si metta alla prova con una sorta di thriller psicologico che, secondo la stessa regista, mescola Matrix, Inception e The Truman Show immergendoli negli anni 50. Protagonisti Florence Pugh e Harry Styles, che ha iniziato intanto una relazione con la Wilde.
“Ti mangio il cuore” porterà nella Sezione Orizzonti il debutto della star della musica italiana Elodie. Diretta da Pippo Mezzapesa, l’opera è liberamente tratta dall’omonimo libro inchiesta di Carlo Bonini e Giuliano Foschin e vede nel cast anche Tommaso Ragno, Michele Placido. E’ un gangster movie girato in bianco e nero, in cui una faida tra due famiglie viene riaccesa da un amore proibito.
Fuori Concorso sarà possibile vedere “Siccità”, il “profetico” film di Paolo Virzi con Monica Bellucci, Sara Serraiocco, Silvio Orlando, Valerio Mastandrea. La storia è ambietata in una Roma in cui non piove da tre anni. La mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini. Nella città che muore di sete e di divieti si muove un coro di personaggi, giovani e vecchi, emarginati e di successo, vittime e approfittatori. Le loro esistenze sono legate in un unico disegno beffardo e tragico, mentre cercano ognuno la propria redenzione.
“Mi ha colpito il fatto che Padre Pio è un secondo Cristo, un Cristo italiano”, così Abel Ferrara racconta il suo “Padre Pio” che passa alla Mostra del cinema di Venezia alle Giornate degli Autori. Inevitabile che il regista de “Il cattivo tenente” e della trilogia del peccato (e della redenzione), da sempre affascinato da chi vive ai margini, facesse alla fine, un film non solo sulla santità, ma su una santità difficile perché piena di ostacoli e sospetti come quella di Padre Pio. Un personaggio problematico quello del santo delle stigmate interpretato da un attore altrettanto problematico e in piena crisi mistica come Shiac LaBeouf.
Anche la serialità televisiva sarà protagonista al Lido. Dopo aver annunciato di avere il morbo di Parkinson, Lars von Trier presenterà “The Kingdom Exodus”, attesissima terza stagione della sua mitica serie del 1994. Nella Copenhagen neon-noir, Nicolas Winding Refn ambienta la sua nuova “Copenhagen Cowboy”, dopo la precedente sottovalutata “Too Old To Die Young”. Sarà un’avventura criminale al femminile. Menzione a parte per uno degli attori più amati ultimamente del piccolo schermo, Bob Odenkirk protagonista e mattatore della serie “Better Call Saul”. Potremo vederlo all’opera in “Worlds Apart – Mondi Lontani” di Cecilia Minucchi, film inserito nelle Giornate degli Autori e interamente diretto e girato da remoto durante la pandemia da Covid.
Il film di chiusura di Venezia 79 è “The Hanging Sun – Sole di mezzanotte”, diretto da Francesco Carrozzini. Nuovo adattamento per il grande schermo di un romanzo del prolifico e amato scrittore Jo Nesbø, è un thriller noir ambientato tra le atmosfere dell’estate norvegese, dove il sole non tramonta mai, interpretato da Alessandro Borghi.