J Mitte, 24 anni, affetto da paralisi cerebrale, presenterà le dirette per Channel 4: «Ho difficoltà nel parlare ma non mi pongo limiti»
Con i Giochi paralimpici del 2012 e un pubblico televisivo di 7 milioni di persone Channel 4 vinse un premio Bafta. Per Rio, l’emittente britannica ha trovato una marcia in più: 700 ore di diretta trasmesse grazie a 26 addetti ai lavori diversamente abili e una squadra di presentatori con campioni paralimpionici, volti noti del piccolo schermo e un pizzico di glamour hollywoodiano. Al team si aggiunge infatti RJ Mitte, 24 anni, protagonista della serie televisiva «Breaking Bad» e un curriculum che va dalle sfilate (Vivienne Westwood), alle campagne pubblicitarie (Gap), al cinema (Dixieland, Who’s Driving Doug). Quello che il résumé non dice è che l’attore è affetto dalla nascita da paralisi celebrale. Una forma leggera, ma tuttavia debilitante che assieme a una serie di difficoltà familiari sembra averlo reso più determinato a vivere la vita in pieno.
Non ha mai fatto una diretta televisiva, ma non è preoccupato. «Non sono un tipo che si fa domande. Parto e via». Spera anzi di trovare anche il tempo di cimentarsi in qualche sport. «La palestra non mi è mai piaciuta, ma mi attirano la lotta e il basket in carrozzina». Nonostante l’energia e l’ottimismo ci sono porte, ha confidato però al Telegraph, che la malattia gli ha chiuso. «Non credo che verrò mai scritturato come leading man, perché quando parlo si sente che ho qualcosa e questo agli studios non piace». Non si rammarica, spiega, che ci siano attori normodotati che vincono Oscar interpretando uomini malati — come ad esempio Eddie Redmayne in La teoria del tutto— ma «sarebbe più giusto se fosse possibile anche il contrario, per un attore diversamente abile interpretare un personaggio normodotato».
Nato a Lafayette, in Louisiana, venne adottato a pochi giorni di vita. La paralisi celebrale fu diagnosticata a tre anni. La madre Dyna non si perse d’animo. «Mi faceva piegare e ripiegare tutti gli asciugamani e le lenzuola. Per noi affetti da questa sindrome i movimenti piccoli e precisi sono complicati. Tenere in mano una forchetta è più difficile che sollevare 50 chili».
Già a scuola si guadagnava qualche soldo vendendo ai compagni i tramezzini che la madre gli preparava, pur non frequentando le lezioni. A 11 anni, un nuovo problema. Dyna rimase coinvolta in un incidente automobilistico e fu costretta a lasciare il lavoro. Fortuna volle che la sorellina di RJ fosse scritturata per una pubblicità in tv. La famiglia si trasferì a Los Angeles e per RJ cominciò un nuovo capitolo. A 12 anni era già una comparsa in sceneggiati come «Hannah Montana» e «Everybody Hates Chris». A 13 fu scritturato per «Breaking Bad»: «Non ho mai smesso di lavorare». Abita a Hollywood con la madre Dyna, che gli fa da autista, e la sorella. Fa fisioterapia ogni giorno per alleviare i sintomi. Le paralimpiadi? Una lezione di vita. «Questi atleti sono guerrieri».
Corriere della Sera