‘Bohemian Rhapsody’, il videoclip supera un miliardo di visualizzazioni

‘Bohemian Rhapsody’, il videoclip supera un miliardo di visualizzazioni

Il video del celebre brano dei Queen entra nella storia come il primo video precedente agli anni 90 a raggiungere il traguardo su YouTube

Non accenna a diminuire il successo dei Queen. Dopo il record raggiunto dal brano Bohemian Rhapsody, che ha dato il titolo al film campione d’incassi premiato con quattro Oscar, ora tocca al videoclip che ha ufficialmente superato un miliardo di visualizzazioni su YouTube, entrando nella storia come primo video precedente agli anni 90 a raggiungere questo traguardo.Il video realizzato nel 1975 per accompagnare il loro singolo è generalmente riconosciuto come il primo video musicale promozionale in assoluto, dando il via e stabilendo il record nel suo genere per i decenni a venire e ancora oggi continua a ispirare e divertire milioni di fan in tutto il mondo. Brian May e Roger Taylor sono entusiasti del rinnovato successo e colgono l’occasione per lanciare una nuova iniziativa rivolta ai fan: “Siamo onorati che Bohemian Rhapsody abbia appena raggiunto un miliardo di visualizzazioni su YouTube. Vogliamo ringraziarvi tutti e festeggiare con i nostri fantastici fan in tutto il mondo creando tre nuovi video musicali per le nostre canzoni, tutte con voi. Che tu sia un musicista, un cantante, un ballerino, un artista visivo o semplicemente vuoi divertirti. Vai sul sito You are the champions per saperne di più e ci vedremo presto”.Per onorare questo significativo traguardo, i Queen – in collaborazione con YouTube Music, Universal Music Group e Hollywood Records – hanno annunciato il lancio di una nuova campagna inedita che darà ai fan l’opportunità unica di entrare a far parte della storia dei Queen con un ruolo da protagonista in tre nuovi video “user generated” per tre dei brani più celebri della band. Come parte della campagna, musicisti, cantanti e strumentisti potranno impersonare Bohemian Rhapsody. I ballerini potranno dare le loro interpretazioni di Don’t Stop Me Now – con uno speciale video didattico creato da Polly Bennett (il trainer che ha allenato Rami Malik per le posture e mosse nel film Bohemian Rhapsody) e, infine, gli artisti visivi avranno la possibilità di trarre spunto da qualsiasi parola o frase dal testo di A Kind of Magic. I video finiti saranno pubblicati entro la fine dell’anno sul canale YouTube ufficiale delle band. Per celebrare il miliardo di visualizzazioni i Queen hanno pubblicato sul loro canale YouTube, che conta oltre dieci milioni di iscritti, una versione Hd del video recentemente rimasterizzata. Inoltre, i fan potranno ora accedere ai testi del brano in più lingue tra cui inglese, spagnolo, italiano, francese, giapponese, polacco, tedesco, indonesiano, coreano, ceco, russo e turco mentre guardano il video.La canzone ha continuato a ispirare una nuova generazione di fan dopo il successo del film biografico Bohemian Rhapsody, che racconta l’incredibile storia della carriera e della genesi della canzone. Il film ha battuto il record di incassi come biografia musicale, con oltre 900 milioni di dollari al botteghino, vincendo quattro Oscar tra cui il trionfo di Rami Malek per la sua interpretazione di Freddie Mercury sul grande schermo.Il video era basato sulla copertina dell’album Queen II. È stato diretto da Bruce Gowers ed è stato girato in tre ore per un costo di 4.500 sterline dell’epoca nella sala prove della band. Il singolo, tratto dal loro album A Night At The Opera, fu pubblicato per la prima volta il 31 ottobre 1975. Il video è stato trasmesso per la prima volta nel Regno Unito durante il programma Top Of The Pops nel novembre 1975. Bohemian Rhapsody è stato il primo successo dei Queen nella top 10 degli Stati Uniti. Nel Regno Unito è rimasto al numero 1 per nove settimane consecutive, un record all’epoca, prima di tornare nuovamente in cima alle classifiche nel 1991. Lo scorso dicembre Bohemian Rhapsody è stata nominata la canzone più googlata del 2018 e il brano del 20esimo secolo più ascoltato in streaming.

repubblica.it

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