StartUp: 5 motivi per cui è la serie tv dell’anno

StartUp: 5 motivi per cui è la serie tv dell’anno

Crimine, sesso, Bitcoin e Miami sullo sfondo: una serie tv cult con un produttore italiano

Prendete una città tentacolare come Miami, una moneta virtuale e 4 personaggi disposti a tutto per denaro: avrete StartUp, la serie tv in 10 episodi disponibile in streaming su Amazon Prime Video. Una storia avvincente, inspiegabilmente sottovalutata in Italia, dove ha debuttato quasi in silenzio un mese fa, e – tanto per dire – non gode neppure del sostegno di un gruppo Facebook, come quelli che fanno da grancassa alle serie tv più popolari. Eppure merita, per almeno 5 ragioni…

5 motivi per guardare StartUp

La storia. StartUp è la prima serie che gira attorno all’universo affascinante (e un po’ oscuro) delle cryptovalute come il Bitcoin. I dialoghi tra i protagonisti, volendo, funzionano anche da tutorial per chi ancora non avesse ancora capito a diavolo serve una moneta virtuale e perché – tanto per dire – un Bitcoin oggi vale più di 2000 euro. Non sarà la tv pedagogica del maestro Manzi, ma funziona.

La storia/2. Ma non c’è solo il Bitcoin. StartUp è soprattutto un viaggio tra le ombre, che si muovono sullo sfondo del nuovo capitalismo americano, dove si intrecciano algoritmi e finanza spregiudicata.

I protagonisti. Dal punto di vista narrativo, la serie è un gioco a 4 tra Martin Freeman, Adam Brody, Otmara Marrero, Edi Gathegi. E sono uno più bravo dell’altro, anche se Martin Freeman, nel ruolo del poliziotto dell’FBI corrotto e psicopatico, alla fine giganteggia. E se non ottiene almeno una nomination Emmy, vuol dire che a Hollywood ce l’hanno con gli inglesi.

I luoghi. Si svolge tutto a Miami: la metropoli scintillante, di cui però vediamo l’altra faccia. La produzione non ha badato a spese, ricostruendo slum e affittando alcune tra le ville più belle della città. E non mancano palmizi e alligatori.

I produttori. StartUp è stata scritta dal talentuoso Ben Ketai, regista del sequel di 30 giorni di buio e autore di Chosen e di alcune web-series di successo (The Resistance). Il deus ex machina è invece quello Variety definisce “il celebre produttore di Hollywood, Gianni Nunnari”. Romano de roma, classe 59, da anni vive negli Usa, dove ha prodotto kolossal come 300, Dal tramonto all’alba e Silence di Martin Scorsese. StartUp è la sua prima serie tv e ci si è messo davvero d’impegno.

Eugenio Spagnuolo, Panorama

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