La nostra intervista a Sangiovanni: 18 anni vincitore della categoria canto di Amici è oggi un’astro nascente della musica pop, portatore di messaggi di inclusività e cantante da milioni di streaming con Malibù
Sangiovanni, da Amici a Malibù, l’intervista al cantante portatore di messaggi di inclusività.
18 anni, un amore sconfinato per la musica, una lista di certificazioni platino e oro e milioni di streaming su Spotify, fanno del vincitore della categoria canto di Amici un’astro nascente della musica pop italiana. Sangiovanni con i suoi messaggi di inclusività, amore per la diversità e accettazione di sé, si distingue per la scrittura dei testi e per una capacità interpretativa fuori dal comune.
Dopo averlo seguito nel talent show di Canale 5, con ancora la sua hit Malibù nelle orecchie, abbiamo scambiato con il cantante alcuni pensieri sul suo stile personale, sulla moda e sui messaggi che diffonde attraverso la sua musica. Leggete la nostra intervista.
«Con il mio stile vorrei abbattere i tabù, vorrei che le persone si possano sentire libere di vestirsi in qualsiasi modo, senza essere discriminati. Sarebbe bello se le persone che mi guardano pensassero “wow, vorrei essere anch’io libero come lui”, perchè di fatto dovremmo essere tutti liberi di fare ed essere quello che vogliamo, anche se spesso oggi non è così», Sangiovanni ribadisce i messaggi di libertà che diffonde attraverso la sua musica.
«Ho sempre apprezzato il mondo della moda, è una cosa che mi fa stare bene, mi appassiona. Mi piace tantissimo Virgil (Abloh), mi sono appassionato da subito a Off-White, è il mio brand preferito in assoluto. Anche Balenciaga mi piace tanto e Dior che sta facendo delle cose molto fighe», ci confessa il cantante di Amici quando indaghiamo sui suoi gusti in fatto di moda. Il 18enne, che sogna le maison internazionali, ci parla attraverso uno schermo con un look decisamente più vicino a quello dei suoi coetanei: una camicia stampata, jeans Levi’s e un paio di sneakers Nike Air Force 1 customizzate da lui.
«Mi è successo di essere discriminato per il mio aspetto prima di Amici, ma grazie alla musica ho trovato il modo di combattere. Ho potuto trovare il mio mondo, un luogo dove potessi sentirmi adatto ed esprimere il mio vero io, così ho superato i pregiudizi che le persone avevano nei miei confronti», continua l’artista di Malibù.
«Oggi un’artista è anche un’immagine, un brand, un progetto, non è solo musica. Tanti fenomeni americani come Justin Bieber, Travis Scott, A$AP Rocky, oltre alla musica sono un universo in cui le persone si possono rispecchiare e sentire bene. Di Justin Bieber ammiro la sua enorme carriera: è partito giovanissimo ed è esploso a livello mondiale, questo gli ha causato anche dei problemi ma è riuscito a rialzarsi e reinventarsi in modi sempre cool. Guardando il suo documentario mi sono appassionato anche alla sua storia personale, è bello poter vedere una persona che grazie alla musica può stare bene e far star bene gli altri.
Renato Zero è un’artista che stimo tantissimo, che ha fatto una cosa di rottura prima di tanti altri presentandosi con i suoi look attillati e colorati. Mi piacerebbe scoprire cos’ha nella testa perché uno che fa quello che ha fatto lui in quel momento storico dev’essere veramente un genio!»
Ma parliamo di musica. Sangiovanni da Amici a Malibù ha scalato le classifiche italiane. Nella prima settimana di uscita, l’EP che porta il nome del cantante è stato il disco più venduto del 2021 e il singolo Malibù il più venduto dell’anno.
«Malibù parla di sentirsi sempre giovani, felici con se stessi e con gli altri e non dimenticare la leggerezza che c’è dentro di noi. Credo sia un messaggio importante, di cui abbiamo molto bisogno oggi.
La cover di Felicità aveva delle belle parole che avrei voluto riportare anche fuori dal contesto di Amici, sono stato contento di far riflettere sulla tematica dell’uguaglianza di genere. La mia famiglia non ha mai discriminato nessuno, sono cresciuto con la libertà e con l’accoglienza di tutte le persone.
Della mia generazione spero di trasmettere l’idea di una generazione libera da preconcetti. Sarebbe bello se la nostra musica e i nostri messaggi fossero ascoltati di più anche dalle generazioni precedenti.
Sanremo ha sempre il suo fascino, ma prima voglio costruire un progetto ben chiaro di quello che potrebbe essere la mia partecipazione. Qualora in futuro ne avessi la possibilità sicuramente mi farebbe piacere.
Per il successo internazionale non è fondamentale cantare in inglese, il Made in Italy è ancora un valore all’estero e dovremmo portarlo avanti anche a livello musicale.
Tra un anno mi vedo libero di poter cantare davanti a un sacco di persone.»
A partire da gennaio 2022, la nuova popstar della musica italiana, presenta dal vivo il suo mondo musicale intitolato “Mondo Sangio” in un tour nei club di Torino, Milano, Firenze, Roma e Napoli.
(Vogue)