Banksy si chiama Robert: una gaffe avrebbe svelato il nome dell’artista segreto

Banksy si chiama Robert: una gaffe avrebbe svelato il nome dell’artista segreto

In un’intervista radiofonica il produttore Goldie si lascia sfuggire un nome che confermerebbe i sospetti: l’uomo dei famosi graffiti sarebbe Robert Del Naja dei Massive Attack

“Non per mancare di rispetto a Robert, che è un grande artista…”. Robert? Robert chi? Un brivido e la prontezza di cambiare subito argomento. Ma la frittata forse è fatta. Goldie, famoso produttore di drum and bass, icona dell’elettronica britannica, era ospite di un programma radiofonico quando l’argomento si è spostato sulla mercificazione dell’arte di Banksy e lì è scappata la gaffe.
Robert, quindi. Il nome confermerebbe quello che si sospetta da tempo. Dietro il cappuccio dell’artista misterioso si nasconderebbe nientemeno che Robert Del Naja, fondatore e uomo chiave dei Massive Attack, la famosa band trip hop. Di Bristol, come Banksy. Street artist, come Banksy. Già negli anni Ottanta Del Naja, che poi ha scelto il nome d’arte 3D, era appassionato di graffiti. Come anche Goldie, che prima di dedicarsi all’elettronica si muoveva nel mondo dell’arte di strada. Le strade dei due, prima di diventare amici e colleghi di elettronica, si erano incrociate appunto durante una grande sfida tra street artist a Bristol.
Indizi che confermano che Goldie – vero nome Clifford Price, a lungo compagno di Björk, volto noto in Gran Bretagna anche per la partecipazione in numerosi reality show – conosce molto bene l’argomento di cui si parlava, Banksy. A sostenere la tesi che l’artista sia in realtà Del Naja era stato lo scorso anno il giornalista Craig Williams che sul Daily Mail aveva condotto un’indagine in cui metteva in parallelo i lavori di Banksy con le date dei Massive Attack o i dj set di Del Naja nelle città in cui i graffiti erano comparsi. Secondo l’inchiesta di Williams l’artista sarebbe in realtà opera di un collettivo guidato da Del Naja. “Sarebbe una storia bellissima, ma purtroppo non è vera”, aveva commentato il musicista smentendo. “Conosco bene Banksy, è stato anche ad alcune nostre esibizioni, ma è solo una questione di coincidenze e niente più”. Molte, moltissime coincidenze, a quanto pare, Robert.

La Repubblica

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