Harry Potter sfida Broadway: la “Maledizione dell’Erede”, un dramma in due parti costato 68,5 milioni di dollari, un record di sempre per uno show non musical. La cifra da Guinness include 33 milioni di dollari spesi per occupare e restaurare il teatro convincendo il Cirque du Soleil a sgombrare anzitempo il musical “Paramour” e poi riconfigurando lo spazio per dargli il feeling di un vecchio teatro dell’opera. La spesa rappresenta una enorme scommessa in una stagione di Broadway stagnante, ma le previsioni sono che i soldi spesi sulla “Maledizione dell’Erede” siano stati ben spesi.
Il costo dell’Harry Potter teatrale si aggiunge ad altri record collezionati dall’industria uscita dalla fantasia di J.K. Rowling sulle avventure del piccolo mago di Hogwarts, tra cui 500 milioni di libri venduti e 7,7 miliardi di incassi al box office cinematografico. “Harry Potter e’ uno dei brand piu’ popolari della storia”, ha detto al New York Times Tom Viertek, direttore esecutivo del Commercial Theater Institute. Del resto, anche nelle preview durante le quali il cast trova se stesso e vengono fatti aggiustamenti in vista della prima, “La Maledizione dell’Erede” ha dimostrato di essere un campione di incassi con i fan che si sono messi in fila davanti al Lyric, uno dei piu’ grandi teatri di Broadway, garantendo all’opera teatrale di Jack Thorne su soggetto della Rowling, John Tiffany e Jack Thorne, 2,1 milioni di dollari di box office nella prima settimana di aprile, un record anche questo per un’opera teatrale non musical.
Il dramma, ambientato una ventina di anni dopo l’ultimo romanzo della saga “Harry Potter e i Doni della Morte” (e dunque tra il 2016 e il 2020), racconta la storia di Albus Severus Potter, secondogenito di Harry Potter e Ginny Weasley. Harry adesso e’ un impiegato al ministero della magia e Albus sta per partire per il primo anno a Hogwarts. Lo show viene da Londra dove e’ andato in scena nel 2016. Per lo spettatore l’esperienza in due parti si traduce in una maratona di cinque ore passate a teatro con la possibilita’ di dividere lo show in due giorni. Al West End lo spettacolo non e’ stato per nulla “maledetto”, con un tutto esaurito per 22 mesi e l’anno scorso un record di nove premi Olivier, l’equivalenti dei Tony per il teatro britannico, mentre una terza produzione aprira’ il prossimo anno a Melbourne in Australia.
Alessandra Baldini, ANSA