Sergio Cammariere: “Il mio primo romanzo sarà anche disco, teatro e forse film”

Sergio Cammariere: “Il mio primo romanzo sarà anche disco, teatro e forse film”

L’esordio da romanziere di Sergio Cammariere si articolerà ben oltre il libro ‘Libero nell’aria’ appena uscito per Rizzoli, dove racconta la sua vita, il suo sogno realizzato: dall’infanzia e i primi studi a Crotone fino all’arrivo sul palco di Sanremo nel 2003. “Oltre al libro, uscirà tra qualche settimana il mio secondo disco di piano solo, che si chiamerà ‘Piano nudo’ e conterrà 18 brani. Poi la mia storia diventerà anche uno spettacolo teatrale ‘Sono stato sempre stato Libero’ e forse pure un film, dal momento che Rizzoli ha voluto anche i diritti per l’eventuale trasposizione cinematografica“, spiega Cammariere all’Adnkronos.

“Sono nato a Crotone, in via Libertà n° 11A. Quando venni battezzato, mi fu dato come secondo nome Libero. Sergio Libero. Fu probabilmente perché il mio padrino era un fervente democristiano e lo stemma del partito era lo scudo crociato con sopra scritto Libertas. Ma la libertà me la sono sempre conquistata da solo. Io, ribelle. Io, pacifista”, racconta l’artista che ha da poco compiuto 60 anni ed ha scritto quello che è un vero e proprio romanzo di formazione “con la complicità drammaturgica di Cosimo Damiano Damato”.

Il libro è diviso in 74 capitoli per 324 pagine “e la parte centrale è nata già molti anni fa, circa venti, quando volevo raccontare il mio servizio militare affrontato da antimilitarista“: “Dagli anni ’80 io ho filmato quasi tutta la mia vita e anche grazie a quei filmati ho potuto ricostruire alcuni momenti in maniera vivida, ricordandomi come si esprimeva il Sergio di tanti anni fa”.

Un libro che racconta la “lunga gavetta” verso la realizzazione del suo sogno: “Volevo vivere di musica e ci sono riuscito. Spero che questo libro possa essere letto, oltre ai miei coetanei che potranno riconoscersi in quel percorso e nei fermenti di quegli anni, anche dalle nuove generazioni, che hanno forse bisogno di tornare a credere nell’impegno e nella tenacia, senza inseguire il successo facile dei talent e dei social, che arriva tanto velocemente come velocemente può andarsene se non è sostenuto da basi solide di studio e applicazione”, conclude.

Nel volume c’è anche “un mondo perduto, che non esiste più”: “Quella Crotone degli anni ’70 che è un circo felliniano, dove ci sono dei personaggi assoluti, da mio zio Carlo che mi dava lezioni di italiano e che era appassionato di musica (unico a possedere un impianto stereo in città) al medico che mi tolse le tonsille senza anestesia come si usava allora. E poi i pescatori pieni della saggezza data dal mare. Ho voluto raccontare anche la ricchezza di un Sud depredato. Poi, certo, non mancano gli incontri che hanno segnato la mia vita artistica, come quello con Gino Paoli e Gianmarco Tognazzi, e le scoperte che mi hanno cambiato, come quella di essere cugino di Rino Gaetano”, spiega Cammariere.

Partendo dagli anni Sessanta vissuti in un Sud magico e poetico, si dipana un percorso unico, autentico che – in un susseguirsi di occasioni di ispirazione, ostacoli da superare e incontri fecondi – porta alla formazione di uno degli artisti più originali, talentuosi e sensibili del nostro tempo. “Questo romanzo finisce nel 2003 quando sto per salire sul palco di Sanremo per cantare ‘Tutto quello che un uomo’. Se andrà bene scriverò la seconda parte, che andrà dal 2003 ai giorni nostri“, conclude Cammariere.

Antonella Nesi, Adnkronos

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