Nel nuovo album collaborazioni italiane e internazionali
Si intitola ‘DNA‘ il nuovo album di Ghali, in uscita oggi con le sue quindici tracce che raccontano un viaggio musicale ma anche geografico. “Questo disco è un viaggio in tutti i sensi – ha spiegato Ghali – perché dopo il tour nei palazzetti sono partito per viaggiare in Europa, America e Nord Africa. Siamo stati un studi con artisti di vario genere e con produttori che hanno lavorato con artisti veramente grandi. Dopo otto mesi di viaggi e scrittura siamo tornati a Milano per organizzare il tutto. Per la prima volta nella mia vita ho scremato molto materiale”.
Il secondo album di Ghali, dopo il successo di Album (triplo disco di Platino), è un disco ricco di sfaccettature che testimoniano le diverse anime di un artista che ha deciso di indossare panni diversi tra loro. “Ogni Paese in cui sono stato mi ha influenzato a suo modo – ha raccontato – ma ho comunque avuto il bisogno di portare tutto a casa per poi elaborarlo. In studio ho bisogno di essere capito per lavorare bene”. DNA, oltre ad essere un vero e proprio percorso biografico in musica è un viaggio visivo, a cominciare dalla copertina in cui Ghali si leva la maschera, concetto ripreso nell’esibizione da super ospite a Sanremo 2020, la sera in cui ha inscenato la finta caduta dalle scale dell’Ariston. “Ho avuto delle cadute di recente – ha spiegato Ghali parlando della metafora della caduta – come nel caso della separazione da alcune persone con cui ho lavorato in passato. Ognuno di noi ha delle ambizioni e all’inizio, quando non si ha niente, si combatti tutti per la stessa causa. Poi quando raggiungi dei risultati, le ambizioni cambiano e può capitare di non continuare a condividere le idee. La caduta si riferisce anche al mio essere molto pignolo e autocritico, il che mi porta a vedere anche i piccoli errori come grandi passi falsi. E’ stata una caduta con me stesso. Se nell’arte pecco in qualche modo, per me è sempre una caduta”. I quindici brani sono stati lavorati con differenti produttori e hanno visto alternarsi alcuni tra i più affermati beatmaker del nostro paese, fra cui Mace, Mamakass, Merk & Kremont, AVA, Sick Luke, Canova, Zef e Venerus, oltre ad alcuni dei nomi più interessanti del panorama internazionale come Bijan Amir, M.B e MrEazi. Mace, oltre a essere uno dei beatmaker è stato il produttore artistico dell’intero progetto. I brani alternano elementi urban ad incursioni nel mondo della musica elettronica e beat più legati alla tradizione sonora araba, ma il risultato è quello di essere pop nel senso più nobile in assoluto: per tutti. DNA è un album volutamente accessibile e interpretabile su più livelli il cui fil rouge è un racconto biografico.
“Con il tour nei palazzetti ho chiuso un cerchio – ha raccontato Ghali – al quale avevo lavorato per molto tempo. Dopo il tour non sapevo cosa fare, non volevo stare fermo ma non sapevo cosa dire. Ho deciso di staccare un attimo ma ogni giorno ne soffrivo. Sapevo però che avevo bisogno di vivere un po’ per trovare nuove cose da raccontare. Sono cominciati così i miei viaggi sia di studio musicale ma anche proprio per vacanza. Ho sentito la necessità di allontanarmi dalla mia zona di confort”. All’interno di ‘DNA’, oltre al feat di Salmo in ‘Boogieman’, sono presenti altre tre collaborazioni: ‘Jennifer’ è stata realizzata con Soolking, rapper algerino da tempo nell’olimpo degli MC francesi; Combo con MrEazi, produttore nigeriano fra i più iconici esponenti della nuova musica africana e infine in ‘Marymango’, troviamo tha Supreme, l’enfant prodige della musica hip hop nostrana. Quattro artisti, quattro storie diverse per un album ricco di nuove prospettive sonore, di scrittura, ma in primo luogo di vissuto umano. Queste collaborazioni sono maturate dopo il lavoro fatto con Ed Sheeran su Antisocial e la riscrittura di una strofa sul pezzo cult della musica grime ‘Vossi Bop’ di Stormzy. Per presentare dal vivo l’album, Ghali sarà l’8, il 9 e il 10 maggio sul palco del Fabrique di Milano.
Ansa.it