Cd prodotto da Pagani esce domani; 23 aprile anteprima tour.
Chiara Galiazzo si riscopre nel suo terzo album, ‘Nessun posto è casa mia‘, in uscita domani e anticipato dalla partecipazione al Festival di Sanremo con l’omonima canzone. “Prima mi mancava un po’ la verità – ha raccontato la cantante padovana, presentando oggi l’album a Milano – Questa volta mi sono chiesta quale disco avrei voluto comprare, e l’ho fatto. Per anni mi hanno domandato dove fosse finita la ragazza che ai provini di X Factor aveva cantato i Massive Attack: io penso che sia questa qui”. La vittoria di X Factor ha portato insomma successi ma anche problemi: “Uscire da un talent è complicato, dopo un po’ è un disastro perché sei stata in cima magari senza avere le basi, e finisci per fare un sacco di cose, alcune belle, altre sbagliate: a un certo punto ne stavo soffrendo e ho deciso di fermarmi, anche se non è stato facile”. E il primo passo di questo cambiamento è stato tornare a Sanremo, ma in modo nuovo: “Al primo Sanremo, due mesi dopo la fine di X Factor, non avevo nemmeno capito dove fossi; il secondo è stato di passaggio; il terzo doveva essere la vetrina del mio cambiamento: forse nel disco c’erano canzoni più sanremesi o ruffiane, ma mi sono detta ‘basta compromessi'”. ‘Nessun posto è casa mia’ per Chiara è “il primo disco da persona pensante, quello che avrei fatto se non avessi partecipato a un talent”, e in questo fotografa un cammino di crescita: “Nei due anni trascorsi da ‘Straordinario’ ci sono stati grandi cambiamenti, anche personali: ho cambiato alimentazione, sono andata in analisi, perché è impossibile capire che cantante voglio essere se non so quale donna voglio essere”. Un rinnovamento simboleggiato anche nell’artwork del disco, che presenta tre figure animali a simboleggiare leggerezza (farfalla), tenacia (colibrì) e rinascita (carpa). Centrale per questa rinascita anche l’incontro con Mauro Pagani, che ha prodotto e arrangiato le 11 tracce del disco con un approccio che lui stesso ascrive alla filosofia del ‘less is more’. Da questo scaturisce un pop raffinato e minimale, raramente elettronico (‘Quel bacio’) e spesso basato sull’intreccio tra il pianoforte e una voce che, da sola o in coro, è sempre protagonista: “Chiara ha un’attenzione continua alla parola, e alla fine una canzone non è altro che una persona che ti dice qualcosa – ha spiegato Pagani – Così mi sono limitato a rimuovere gli ostacoli tra chi canta e chi ascolta”. L’album segna anche un deciso contributo di Chiara alla scrittura, con quattro tracce che l’artista stessa definisce ‘canzoni del salotto’, nate da sessioni domestiche con giovani autori come Edwyn Roberts, Stefano Marletta e Virginio: i brani ‘Grazie di tutto’, ‘Buio e luce’, ‘Fermo immagine’ e ‘Chiaroscuro’ costituiscono così, per la cantante, il nucleo da cui è nato il disco. E se tracce come le malinconiche ‘Il Cielo’ e ‘I giorni più belli’ ripropongono collaborazioni già fortunate (rispettivamente con Daniele Magro e Pacifico), altre canzoni segnano nuove intese quasi predestinate: come ‘Le leggi di altri universi’, che Marco Guazzone aveva scritto per un altro concorrente di X Factor nell’edizione vinta da Chiara. La cantante proporrà dal vivo le nuove canzoni in un’anteprima del tour con un concerto al Blue Note di Milano il 23 aprile.
ANSA