DE NIRO E CUSACK IN MOTEL, DELIRIO PULP

DE NIRO E CUSACK IN MOTEL, DELIRIO PULP

Cinema: De Niro e Cusack in Motel, <a href=medical delirio pulp” width=”344″ height=”199″ />Ritirare una misteriosa borsa senza sbirciarne il contenuto: è la missione, molto più complicata del previsto, che Dragna (Robert de Niro) boss colto (ama in particolare Hesse e Sun Tzu) quanto spietato, con tanto di capelli cotonati e occhialoni, affida al killer Jack (John Cusack), in Motel dell’esordiente David Grovic, delirante thriller pulp con spunti di commedia, in uscita il 26 febbraio con Barter Entertainment.

La fonte d’ispirazione per il film, stando agli autori, sarebbe ‘La gatta’, un’antica fiaba d’origini romene (definita in un saggio della psicanalista junghiana Marie-Louise Von Franz, ”una favola sulla redenzione al femminile”) che ha per protagonista una principessa trasformata all’età di 17 anni in gatta; l’unico che può farla tornare donna è il figlio dell’imperatore, tagliandole le testa.

Il legame della favola con il film non si può spiegare senza rivelare troppo della trama, che ha al centro la lunghissima e folle giornata vissuta da Jack (Cusack), killer in crisi. Recuperata la borsa, non senza problemi, per il suo boss Dragna (De Niro), viene mandato in un pulcioso motel in mezzo al nulla ad aspettare che il capo venga a prendersela. Jack non può immaginare che l’albergo, gestito da Ned (Cripin Glover), tenebroso concierge in sedia a rotelle, si riveli una trappola: sarà costretto a lottare per la sua vita contro poliziotti corrotti, agenti federali e una strana coppia di papponi.

Il killer trova però un’alleata in Rivka (la brasiliana Rebecca Da Costa) prostituta che si dimostra abile nell’adattarsi e reagire alle situazioni più disperate. Grovic ha comprato i diritti della sceneggiatura dall’autore, James Russo (attore caratterista visto in molti film e fiction, da C’era una volta in America a Chicago Fire), e l’ha rielaborata insieme al cosceneggiatore Paul Conway: ”C’erano molte cose che mi piacevano nelle storia – ha spiegato il regista nelle interviste -. Il fatto che tutto avvenga in una giornata e negli stessi luoghi. Ci sono delle similitudini con la drammaturgia greca, l’unità di luogo e di tempo. E mi piaceva il fatto di non avere un numero infinito di personaggi; ci dava la possibilità di definire meglio il background di quelli principali. Abbiamo lavorato molto anche sullo sviluppare fragilità e imperfezioni del protagonista e sull’esaltare le similitudini con la favola romena ‘La gatta’, che è affascinante e strana, onirica e feroce”.

Per il protagonista, Grovic ha pensato subito a John Cusack ”perché è un attore capace di farti amare anche un personaggio come Jack”. Mentre De Niro ”ha reagito subito positivamente dopo aver letto la sceneggiatura – ha spiegato il cineasta -. Gli avevo detto di sentirsi libero di cambiare le battute che non lo convincessero, ma lui mi ha risposto che non avrebbe cambiato nulla, perché amava quei dialoghi”. L’attore ha lavorato molto su Dragna ”dai capelli, ai vestiti”: è stata anche necessaria un’assicurazione a parte per garantire i gioielli presi in prestito da De Niro per rendere al meglio il look del personaggio.

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