Altro che nostalgia della Hollywood sul Tevere, Roma sembra sempre più destinata a ricucirsi su misura un ruolo di capitale del cinema e dell’audiovisivo. Ne è la prova l’ultima mossa messa a segno da Netflix, il colosso digitale americano che sceglie Roma come sede ufficiale in Italia. Fino ad oggi, il team italiano aveva come base operativa Amsterdam, ora sarà la Città Eterna ad accogliere gli uffici strategici della piattaforma. L’operazione di nuova residenza capitolina si concluderà entro dodici mesi al massimo. Chissà che non arrivi a Roma insieme al nuovo Spelacchio (l’albero di Natale di piazza Venezia che Netflix ha sponsorizzato negli ultimi due anni trasformandolo in una impresa da star).
LA RICERCA
Quanto alla location degli uffici, la ricerca è in corso proprio in questi giorni. Che non siano il lungomare di Ostia di Suburra o il quartiere Parioli evocato da Baby (giusto per citare due serie televisive di punta ambientate a Roma)? In realtà, per la nuova struttura logistica si cerca un edificio in una zona che sia strettamente collegata con il centro della città. Che sia di rappresentanza, ma anche funzionale. Qui opereranno all’inizio fino a trenta persone, dal marketing alle relazioni pubbliche, alla produzione. Era stato lo stesso Reed Hastings, il fondatore, ad annunciare lo scorso ottobre che Netflix avrebbe aperto un ufficio in Italia. Ora arriva la conferma ufficiale.
INVERSIONE DI TENDENZA
Una strategia, quella di Netflix, che segna una inversione di tendenza rispetto allo scenario che sembrava irreversibile, negli ultimi tre anni, di esodo dalla Capitale di altri marchi legati alla tv e al digitale. Come Sky, tanto per fare un nome. Si può fare impresa dunque a Roma? Ne è fortemente convinta Kelly Luegenbiehl, la vicepresidente delle serie originali Netflix per l’Europa, Medio Oriente ed Africa: «Sin dall’avvio del servizio in Italia nel 2015, siamo stati accolti con entusiasmo dai nostri tanti abbonati italiani e abbiamo avuto la fortuna di lavorare con una varietà di creatori, dai più conosciuti alle voci emergenti. Aprire un ufficio a Roma – spiega al Messaggero la manager – è il logico passo successivo nel nostro impegno a lungo termine in Italia, e ci permetterà di rafforzare le nostre molteplici partnership creative e di lavorare su una crescente offerta di film e serie Made in Italy e che potranno essere apprezzati dal pubblico in tutto il mondo».
Perché Roma? A vincere è stata l’anima cinematografica di Roma, città che vanta una radicata comunità creativa, professionale e produttiva legata all’industria dell’audiovisivo. «Roma rappresenta la città ideale per il nostro ufficio», commentano da Netflix. L’offerta di contenuti, d’altronde, spazia tra film e serie dai caratteri diversificati.
In lavorazione per il 2020, per esempio, diversi nuovi show made in Italy come Luna Nera, serie fantasy con protagoniste donne sospettate di stregoneria nel 17esimo secolo in Italia, Curon, dramma sovrannaturale ambientato nel suggestivo villaggio in provincia di Bolzano sommerso dall’acqua, o ancora Summertime, love story tratta dall’opera letteraria Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia.
NUOVE STAGIONI
In arrivo le nuove stagioni di Suburra e di Baby, mentre si strizza un occhio ai supereroi in chiave italiana con Zero, e Fedeltà basato sul libro di Marco Missiroli. Tra i titoli di film, Ultras, ambientato nel mondo dei tifosi di calcio e Il Divin Codino, la storia mai raccontata di uno dei più grandi giocatori di calcio italiani.
Laura Larcan, Il Messaggero