Striscia la Notizia ha intervistato il rapper Bello Figo. Il ragazzotto di origini ghanese che ha discusso animatamente con Alessandra Mussolini su Rete4. Nell’intevista ammette: “Sono arrivato in aereo, non sono un profugo”
Prima ha sedotto milioni di utenti Youtube, poi ha fatto infuriare l’Italia intera presentandosì come ospite al programma di Rete 4 “Dalla Vostra Parte”.
Stiamo parlando dello pseudo-rapper Bello Figo Gu, il ghanese che si è scontrato, in un furioso battibecco, con Alessandra Mussolini e che grazie ai suoi video musicali è diventanto una webstar.
L’intervista a Striscia
Dopo le polemiche sollevate dai testi delle sue canzoni (“Non faccio l’operaio, non mi sporco le mani perché sono già nero”, “E poi vogliamo wi-fi, anche stipendio”), Bello Figo è stato intercettato da Rajae, inviata di Striscia la Notizia, il programma satirico di Antonio Ricci. Il “rapper” lamenta la poca ironia degli italiani nei confronti delle sue “melodie”, constatando, peraltro, quanto l’immigrazione sia un tema cardine per il Paese. Ma a lui interessa relativamente: “Io non sono un profugo, sono un ragazzo normale”. E infatti ammette di essere arrivato in Italia con l’aereo, mica con i barconi come i migranti per cui dice di cantare.
L’intervista prosegue: “Io scherzo su questa cosa (l’immigrazione, ndr). Finché non è vietato io continuo a farlo”. Insomma l’immigrazione per il signor Figo è un gioco. Un bel divertimento per fare soldi. E si, con le sue canzoni spregiudicate, il rapper guadagna dei bei quattrini, tanto da potersi permettere vestiti, auto e gioielli. “Lavoro su youtube da 5 anni finché faccio visualizzazioni, finché i mien fans mi seguono” può permettersi tutto ciò che vuole. Prontamente l’inviata lo incalza: “Quindi ti mantengono gli italiani”. Bello Figo sorride e svia prontamente: “Si, i fan”.
Si passa a saluti, la linea passa allo studio e a noi rimane solo una verità: Bello Figo, furbescamente e senza troppi scrupoli, strumentalizza i problemi degli italiani e quelli degli immigrati per farne un lavoro redditizio.
Il Giornale