(di Aldo Grasso, doctor Corriere) Questa è un’opinione personale (come tutte le opinioni) e mettiamo pure, come ricorda il saggio, che nessuno si aggrappa tanto alle proprie opinioni quanto colui che è solamente l’eco dell’epoca in cui vive. E tuttavia penso seriamente che la ripresa del nostro Paese arriverà solo quando si libererà dell’immaginario soft di Rai1.
Venerdì 19 è andato in onda un programma che un tempo si sarebbe definito di regime (regimetto, visti i tanti bambini presenti in studio come ai tempi di «Ti lascio una canzone»): la serata speciale, dedicata all’Expo e al futuro del pianeta, s’intitolava: «Un mondo da amare». A condurla c’erano Antonella Clerici e Bruno Vespa, che nel presepe tv occupano un posto di primo piano, «sempre sul carro dei vincitori». Matteo Renzi era ospite della serata. Ora mettiamo assieme il futuro dell’Italia, l’Expo (che ha dato alla Rai parecchi milioni per la promozione), i bambini chiamati a fare domande al premier, il premier stesso. È questo il futuro che Rai1 riesce a immaginare? Fino a quando saremo nelle mani della Clerici e di Vespa?
La risposta arriva domenica, all’ora di pranzo, sempre su Rai1. «Il Concerto di Natale in Senato», giunto alla sua diciottesima edizione, è ormai una consolidata tradizione, che si rinnova anno dopo anno, con l’intento di coniugare l’arte con la solidarietà…». Pietro Grasso (e dico Grasso!) prende la parola nell’emiciclo di palazzo Madama per il tradizionale concerto natalizio, alla presenza del capo dello Stato e della presidente della Camera, Laura Boldrini.
Ospite d’onore Il Volo, il trio composto dai tre cantanti Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble. Spettacolo modesto, specie in rapporto al luogo dove si tiene. Ma da dove vengono i ragazzi de «Il volo»? Nascono nel 2009 a «Ti lascio una canzone» della Clerici. Tutto torna, ma questo il presidente Grasso non lo sa. L’immaginario di Rai1 è nostalgico anche del futuro.