L’attore premio Oscar, nella sua biografia «Greenlights», racconta per la prima volta le molestie subite da ragazzo: «A 18 anni fui molestato da un uomo mentre avevo perso i sensi nel retro di un furgone»
«A 15 anni sono stato ricattato per fare sesso. Ero certo che sarei andato all’inferno per averlo fatto prima del matrimonio. Oggi ovviamente spero che non sia così». Matthew McConaughey lo rivela nella sua biografia Greenlights, uscita negli Stati Uniti il 21 ottobre. Il cinquantenne premio Oscar (per Dallas Buyers Club), che nel 2016 è stato uno dei sostenitori del programma
«Eliminazione Stupri» dell’Università del Texas, nel libro rivela anche un altro episodio scioccante della sua adolescenza: «A 18 anni fui molestato da un uomo mentre avevo perso i sensi nel retro di un furgone». L’attore non racconta altri dettagli sui dolorosi abusi, ma specifica che nel corso della sua vita non si è «mai sentito una vittima»: «Ho avuto molte prove che il mondo stesse cospirando per rendermi felice».
Nei giorni scorsi, presentando il libro, Matthew ne ha spiegato la genesi: «Fin da piccolo ho sempre tenuto un diario in cui scrivevo tutto ciò che mi esaltava, che mi deprimeva, che mi faceva ridere, piangere e che mi teneva sveglio di notte». Un paio di anni fa ha «trovato il coraggio di portare tutti questi diari in una stanza isolata, solo per vedere cosa diavolo avessi per le mani. E sono tornato con un libro». Una biografia in cui si racconta a partire dall’infanzia, attraverso i suoi successi, i suoi fallimenti e tanti dettagli privati che pochi conoscono. Come le molestie subite quando era ragazzo.
Molte pagine del libro, naturalmente, sono dedicate alla moglie, la modella brasiliana Camila Alves, da cui ha avuto tre figli (Levi, 12 anni, Vida, 10, e Livingston, 8). Prima di conoscere Camila, sposata nel 2012 McConaughey si immaginava «scapolo fino a 88 anni»: «Ho frequentato donne meravigliose, ma non mi sono mai fermato con nessuna. A 35 anni cercavo un’amante per tutta la vita, una migliore amica, una madre. Quando ho smesso di cercarla, “lei” è arrivata». Quindici anni dopo il primo incontro, Camila «è ancora l’unica donna con cui vorrei un appuntamento e l’unica che desidero al mio fianco quando mi sveglio».
Roberta Mercuri, Vanityfair.it