Debutto da “attore” per Ferzan Ozpetek

Debutto da “attore” per Ferzan Ozpetek

Un debutto assoluto, che già alla notizia stuzzica curiosità. È con la prima volta da attore di un regista acclamato come Ferzan Ozpetek, che l’Ambra Jovinelli torna ad alzare il sipario dopo l’annus horribilis della pandemia.

Una stagione tutta nuova, “audace e molto al femminile”, come la racconta la direttrice artistica Fabrizia Pompilio, più volte commossa davanti alla platea che torna, seppur parzialmente, a riempirsi e affidando il prologo della presentazione a Michele e Gennaro, due dei tanti tecnici che per “566 giorni” hanno visto “questo palcoscenico spento”. Soprattutto, dice, “sarà la stagione della ripartenza. Il nostro settore è stato fra i più penalizzati dalla pandemia, non solo per le chiusure, ma proprio per la natura dei nostri contratti. Sappiamo che sarà un altro anno difficile, i protocolli impongono ancora limiti e distanziamenti ma attendiamo con fiducia il 30 settembre, confidando in un allargamento della capienza delle platee. Intanto – aggiunge – ringraziamo già chi ha scelto di non restare a casa”. E allora su il sipario con un cartellone lungo sette mesi, 19 spettacoli e tante nuove scommesse, nel quale, racconta, “abbiamo voluto mantenere il livello e il filo di questi anni di lavoro”. A partire proprio dal debutto evento di Ferzan Ozpetek, che dopo aver scelto due stagioni fa l’Ambra Jovinelli per la sua prima regia di prosa con la trasposizione del suo Mine vaganti (che torna in scena a Natale), ora alza l’asticella e sale da solo in palcoscenico aprendo la stagione con la prima assoluta di “Ferzaneide – Sono ia!”, dal 6 al 9 ottobre. Un viaggio sentimentale attraverso ricordi, suggestioni e le figure umane che hanno ispirato molti dei suoi film. “Vorrei parlare alle persone che hanno incontrato il mio cinema, ai molti che hanno letto le pagine dei miei romanzi, agli altri ancora che hanno ascoltato l’opera lirica delle mie dame straziate d’amore, Aida Traviata Butterfly -racconta lui – Negli anni ho sposato molte cause all’insegna del coraggio. Forse in questa parola è racchiuso il senso di quello che dirò sera dopo sera. Il coraggio di inseguire i propri sogni. Il coraggio di sfidare i pregiudizi. Il coraggio di essere felici. E sperare di tornare, finalmente, ad esserlo di nuovo. A teatro, al cinema, ai concerti, ai musei. Ovunque” (parte dell’incasso sarà devoluto a Emergency). Debutto anche per Valeria Solarino nel primo monologo della sua carriera, “Gerico Innocenzo Rosa” di Luana Rondinelli, che la vede al centro della transizione di Vincenzo che diventò Rosa. Stefano Accorsi è invece un uomo “semplice” nell’Italia dal secondo dopoguerra agli anni ’80 in “Storia di 1”, progetto, racconta il produttore Marco Balsamo, che mette insieme una delle più applaudite autrici di teatro come Lucia Calamaro e un regista da eventi kolossal come Daniele Finzi Pasca, che nella sua storia personale annovera tre spettacoli con Le cirque du soleil e quattro inaugurazioni olimpiche. Tra le novità in arrivo, anche Laura Morante in “Io Sarah, io Tosca” dedicato alla diva Sarah Bernhardt; la coppia Maria Amelia Monti e Marina Massironi nella commedia “Il marito invisibile”; “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen nella versione di Arturo Cirillo; Elio Germano e Teho Teardo con Dante a tu per tu con l’immenso in “Paradiso XXXIII”; e Sergio Rubini alle prese con uno dei peggiori incubi nella vita di ognuno: la “Ristrutturazione” di casa. Tra i ritorni in scena, “Le signorine” Giuliana De Sio e Isa Danieli, “Il nodo” con Ambra Angioini, Emilio Solfrizzi in “Roger”; Geppy Cucciari in “Perfetta” du Mattia Torre. Chiusura di stagione affidata alle risate di Lodo Guenzi, Giovanni Vernia e Andrea Pennacchi.

Daniela Giammusso, ANSA

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