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(Cesare Lanza) Conoscendo uomini e cose, è indispensabile un preambolo: ho incontrato una sola volta Maria De Filippi tanti anni fa, per una intervista. Mi usò due sgarbi: arrivò in ritardo e, temendo che io potessi riferire una domanda e una sua risposta che la imbarazzavo, anziché a me si rivolse alla direttora del giornale, Maria Luisa Agnese, con cui collaboravo. Ho una memoria da elefante, per certe cose. So molto della sua vita perché, per una casuale coincidenza, conoscevo il fidanzato che Maria ebbe e lasciò prima di unirsi a Maurizio Costanzo, un bravo e affascinante chirurgo (un personaggio da Hollywood) di Pavia. Non ne ho mai fatto gossip. E la De Filippi non mi ha mai cercato per lavorare insieme, né io ho mai cercato lei per proporle qualche progetto. Abbiamo molti amici in comune, a partire da suo marito, Maurizio Costanzo, un big della televisione – che indubbiamente l’ha aiutata a decollare.
Perché questo lungo preambolo? Per rendere oggettivo e credibile, disinteressato, ciò che sto per dire. Per me, Maria De Filippi è un’autentica maestra di neorealismo, per acume intelligenza e visione della vita (la qualità artistica è un’altra cosa), per nulla inferiore a Vittorio De Sica, Rossellini, eccetera. I critici – che notoriamente capiscono ciò che succede solo qualche anno dopo – ancora non l’hanno capito, ma ci arriveranno. E i nostri posteri, se vorranno capire qualcosa dei costumi della fine del nostro precedente secolo e di quello che stiamo vivendo, dovranno reperire e studiare i suoi programmi televisivi. Già scrissi questa roba anni fa e lei – una star consolidata ormai, che giustamente si infischia sia degli insulti sia degli apprezzamenti – non mi allungò neanche una telefonata. Questo non mi impedisce di riproporre la mia valutazione, con una domanda: perché ha accettato di condurre, per due giorni, “Striscia la notizia”? Capisco l’interesse di Antonio Ricci, genio diabolico, ma lei perché ha accettato? Forse per curiosità, come quando partecipò al “Festival di Sanremo”. Memorabile quella presenza e perciò l’ho inserita, anche se lei è sempre stata Mediaset, nel mio dizionario dei personaggi che hanno fatto la storia della Rai (di uscita imminente). C’era Bonolis alla conduzione, davo una mano anch’io.
MARIA DE FILIPPI / 2. GLI ASCOLTI DELLE ESIBIZIONI A “STRISCIA”
Lunedì 21 settembre, “Striscia la notizia” (durato 7 minuti in più) registra una media di 5.256.000 spettatori con uno share del 19.76%. In sovrapposizione (dalle 20:46:19 alle 21.25:23) lo show di Flavio Insinna su Raiuno totalizza 5.318.160 spettatori con uno share del 20.05%, mentre lo show di Antonio Ricci registra un ascolto di 5.116.081 pari ad uno share del 19.29%. Martedì 22 settembre “Striscia la notizia” registra una media di 4.814.000 spettatori con uno share del 18.21%. L’anno precedente, il 22 settembre 2014, Striscia aveva conquistato 5.302.000 spettatori (19.75%). E martedì 23 settembre 2014, 4.541.000 spettatori (16.73%). Non si può dire che la presenza di Maria – a mio parere brava e misurata, ma “estranea” – abbia giovato agli ascolti della popolarissima trasmissione di Canale 5.
Vorrei tornare un attimo, però, su Maria neorealista. Mi è tornato in mente ciò che scrisse Italo Calvino, in “Prefazione” del 1964 al suo romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno” del 1947. Ho chiesto alla mia brava collaboratrice Maddalena di fare una ricerca, ecco qui: “Il Neorealismo non fu una scuola, ma un insieme di voci, in gran parte periferiche, una molteplice scoperta delle diverse Italie, specialmente delle Italie fino allora più sconosciute dalla letteratura […]. L’essere usciti da un’esperienza – guerra, guerra civile – che non aveva risparmiato nessuno, stabiliva un’immediatezza di comunicazione tra lo scrittore e il suo pubblico: si era faccia a faccia, alla pari, carichi di storie da raccontare, ognuno aveva la sua, ognuno aveva vissuto vite irregolari drammatiche avventurose, ci si strappava le parole di bocca”.
Le facce dei giovani che appaiono e si alternano nei programmi della De Filippi mi ha ricordato tutto questo.