Molte pillole di fentanyl, il farmaco che lo ha ucciso, erano in confezioni di aspirina e vitamina C: forse lʼoverdose è stata accidentale
Si riapre il giallo della morte di Prince. Se l’autopsia aveva già accertato che la popstar era stata stroncata da un’overdose accidentale di fentanyl, un oppioide sintetico 50 volte più potente dell’eroina, ora nuovi dubbi emergono dall’analisi dei farmaci trovati nella sua casa. A Paisley Park c’era infatti una piccola farmacia di pillole contraffatte che contenevano il fentanyl o altre sostanze oppiacee.
Il fentanyl è responsabile di una impennata di morti per overdose in alcune parti del Paese, e i rischi aumentano se inserito in compresse contraffatte perché chi le ingerisce ignora di assumere sostanze potenzialmente fatali. Nel caso di Prince, circa due decine di pastiglie si trovavano in una bottiglia di Aleve (un farmaco anti infiammatorio) falsamente etichettate come “Watson 385”, una dicitura usata per identificare pillole contenenti un mix di paracetamolo e idrocodone, ma almeno una di quelle testate è risultata positiva al fentanyl e alla lidocaina.
Un’altra decina di compresse si trovavano in un camerino ma la maggioranza erano in bottiglie di vitamina C e aspirine, nascoste in una valigia e in alcune borse, compresa una che Prince portava spesso con sé. Anche il 15 aprile scorso, quando si sentì male e l’aereo su cui viaggiava fu costretto a un atterraggio di emergenza a Moline, Illinois, dove all’artista fu somministrato del Narcan, un antidoto contro sospette overdose di oppiacei. Alcune pillole sono state trovate anche sparse dentro una borsa. Nel flacone di vitamina C e aspirine c’erano invece oltre 60 pastiglie contraffatte, alcune con fentanyl, lidocaina e U-4770, una droga sintetica relativamente nuova otto volte più potente della morfina.
Le autorità hanno scoperto anche un flacone prescritto a nome di un’altra persona (di cui non sono state diffuse le generalita’) contenente 10 pillole di oxicodone, un oppiaceo. La presenza di droga non è stata testata nel caso di Prince, ma i livelli di fentanyl erano sufficientemente tossici per causarne la morte, secondo gli investigatori. Nei test precedenti il decesso, tuttavia, non era stata trovata traccia di fentanyl: ciò significa che non stava abusando da lungo tempo di questa sostanza e che probabilmente assunse la dose fatale 24 ore prima di morire. Ora si indaga per capire come Prince ottenne tutti questi farmaci. Almeno un medico, il dott. Michael Todd Schulenberg, lo vide il 7 aprile e il 20 aprile, il giorno prima del suo decesso. Agli investigatori ha riferito che aveva ordinato dei test per il cantante e gli aveva prescritto delle medicine. Dall’autopsia è emerso che Prince aveva in corpo anche diazepam (un farmaco anti ansia venduto come il Valium), lidocaina (anestetico) e hydrodocone (oppiaceo antidolorifico).
Tgcom24