L’indiscrezione di «Dagospia», ma c’è chi sostiene che la trattativa in realtà non sia ancora chiusa. Lucci è da quasi 20 anni un volto storico della trasmissione di Italia 1
Enrico Lucci lascia Le Iene. E da Italia 1 trasloca a Rai2. La notizia viene lanciata da Dagospia, anche se c’è chi sostiene che la trattativa, in corso, in realtà non sia ancora chiusa. Il sito di Roberto D’Agostino dà comunque il trasloco per certo: «Le Iene perdono i pezzi. Dopo Mauro Casciari, nuovo inviato di Mi manda Rai3, anche Enrico Lucci si sistema in Rai. Lavorerà a Nemo, programma di Rai2 condotto da Alessandro Sortino».
Nel 1997 il primo servizio: intervista a Buontempo
Cadenza romanesca volutamente accentuata, osservatore acuto e divertito delle miserie umane, apparentemente svagato e stralunato, in realtà chirurgico nel mettere a nudo fenomeni sociali e protagonisti del mondo in cui siamo immersi, Enrico Lucci (52 anni) per certi versi «è» Le Iene. È nel 1997 che realizza il suo primo servizio per il programma (un’intervista al deputato Teodoro Buontempo) e di fatto per quasi 20 anni ne è stato uno dei pilastri. Ora si potrebbe accasare a Rai2 dove ritroverebbe un altro pezzo delle Iene, ovvero Alessandro Sortino che lasciò la squadra nel 2008 (andò per otto anni in video) dopo che al programma fu impedito di mandare in onda un suo servizio dedicato al caso Mastella, nel quale il figlio del politico accusava Sortino di essere un raccomandato. La scelta di Mediaset fu criticata da Sortino, perché — sosteneva l’inviato — così non avrebbe potuto difendersi dalle accuse.
Reportage e docureality
Prima via Sortino. Poi via Lucci. Strade che ora si incrociano di nuovo, a Nemo – Nessuno escluso il nuovo programma di Rai2 che pur in onda al mercoledì prende di fatto il posto del Virus di Porro, il conduttore ora passato a Mediaset. Negli annunci Nemo ha lo scopo di «immergersi nella realtà per raccontare i fatti, i problemi, le opinioni e le contraddizioni dell’attualità dall’epicentro del fenomeno». Tradotto in un linguaggio più comprensibile e in un format televisivo significa un palco, gli spettatori e una serie di servizi realizzati dagli inviati (anche con telecamere nascoste), docureality in presa diretta, interviste. Ad esempio tra i servizi già annunciati ci sarà un reportage realizzato da alcuni rifugiati siriani con mico-camere per documentare la drammatica realtà dei campi profughi in Turchia. Insomma, un programma che non pare distante nelle premesse proprio dalle Iene.
Corriere della Sera