Sul loro sito spiegano di avere esaurito il denaro risparmiato per le nozze per organizzare il viaggio in Italia di Amanda
Vorrebbero che fosse «la miglior festa di sempre» per i loro amici e la loro famiglia. Amanda Knox e il fidanzato Christopher Robinson, che hanno annunciato il loro fidanzamento l’anno scorso, hanno lanciato una raccolta di fondi per pagarsi le nozze e, sul sito del loro matrimonio, a tema spaziale, hanno chiesto a tutti di contribuire per raggiungere insieme la somma necessaria. A seconda dell’entità della donazione, si può diventare patron «temporale» (da 2 mila a 10 mila dollari), «galattico» (mille dollari) o «stellare» (500 dollari).
E chi contribuirà alla causa riceverà una copia firmata, in edizione limitata, di The Cardio Tesseract, il libro di poesie d’amore che la coppia ha scritto a quattro mani, in uscita da Alephactory Press.
Amanda e Christopher non si aspettavano «di organizzare un matrimonio e il primo viaggio di ritorno di Amanda in Italia allo stesso tempo. Ma quando l’Italy Innocence Project ha invitato Amanda a parlare, al suo evento inaugurale, delle condanne ingiuste, non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione», ha scritto la coppia sul sito dell’evento. «Avendo poco tempo a disposizione per pianificare e nessun sostegno finanziario, abbiamo dovuto spendere i fondi che avevamo riservato per il matrimonio per questo viaggio impegnativo e importante. Ne è valsa la pena. Amanda ha raggiunto un bel po’ cuori e ha sanato qualche ferita interiore».
La trentaduenne americana era stata accusata di avere partecipato, il primo novembre 2007, all’omicidio della coinquilina, la studentessa Meredith Kercher, a Perugia. Arrestata cinque giorni dopo, insieme all’allora fidanzato Raffaele Sollecito, fu condannata in primo grado, nonostante si fosse sempre proclamata innocente. Dopo quasi quattro anni dietro le sbarre, è stata assolta, come Sollecito, dalla Corte d’assise d’appello dall’accusa di essere responsabile dell’omicidio (il terzo indagato, Rudi Guede, è invece stato condannato e sta finendo di scontare la pena) e riconosciuta definitivamente innocente dalla Cassazione.
Dopo quasi otto anni, è tornata in Italia, a Modena, dal 13 al 15 giugno, per intervenire alla prima edizione del Festival della giustizia penale.
Monica Coviello, Vanity Fair