Oddio, il pop è una cosa da giovani, si sa. Ma così giovani forse mai. L’ultima classifica degli album più venduti in Italia è quasi impressionante. Oltre a essere tutta italiana, la top ten ha una età media molto al di sotto dei trent’anni. A partire dal vincitore di Amici, Irama, che ha 23 anni, ed è in testa da sette settimane consecutive, tutti gli altri sono più o meno coetanei. In questa fase al vertice non ci sono pezzi grossi, anche se Fatti sentire di Laura Pausini si è appena aggiudicata il titolo di secondo disco più venduto del primo semestre 2018. In classifica ora è 20esima (il disco è uscito a marzo) a conferma di una qualità molto apprezzata dal suo pubblico. Nei primi dieci posti ci sono la rivelazione milanese Rkomi (vero nome Mirko Manuele Martorana, classe 1994) con i sei brani di Ossigeno, poi Capo Plaza, Carl Brave, DrefGold (vero nome Elia Specolizzi, classe 1997), Gemitaiz con il bel disco Davide, infine Biondo con Dejavu, Luché che è l’unico over 30 (ex Co’ Sang, classe 1981), l’immancabile Sfera Ebbasta ed Emma Muscat con Moments al decimo posto.In totale, i primi dieci in classifica sommano 248 anni, praticamente nulla se pensate che da soli i quattro Rolling Stones (Jagger, Richards, Wood e Watts) arrivano a 298. E non è soltanto un fenomeno isolato, perché quasi tutti gli artisti della top ten sono molto trasmessi dai network radiofonici, quelli generalisti, a dimostrazione di un gradimento non soltanto settoriale.In sostanza si sta profilando sempre più evidente un ricambio o, quantomeno, un affiancamento generazionale legato non tanto alla portata rivoluzionaria delle novità (che in generale non ne hanno), quanto piuttosto alle modalità di fruizione della musica che poi si ripercuote sulle classifiche. È una svolta epocale e soprattutto inedita perché mai, nella storia recente, c’era stata un’evoluzione così repentina.
Paolo Giordano, ilgiornale.it