A 56 anni dal suo esordio nel lungometraggio con I pugni in tasca, Marco Bellocchio riceverà la Palma d’Oro alla carriera al prossimo Festival di Cannes, che si terrà quest’anno dal 6 al 17 luglio. Non si tratterà solo di una prestigiosa e doverosa celebrazione del passato, per il grande autore italiano ottantunenne: si presenterà infatti nella sezione Cannes Premiere, dopo un incontro col pubblico, con Marx può aspettare, un documentario dedicato al suicidio di suo fratello gemello a soli 29 anni (senza dimenticare che Bellocchio è al lavoro anche sulla serie Esterno notte e sul prossimo La conversione). Frequentatore di Cannes dal 1980 fino al 2019 con l’apprezzatissimo Il traditore, il regista ha vinto una sola volta il Premio della Giuria Ecumenica per L’ora di religione nel 2002.
Pierre Lescure, presidente del Festival, ha così motivato la scelta: “Marco ha sempre messo in dubbio le istituzioni, le tradizioni, la storia personale e quella collettiva. In ciascuno dei suoi lavori, quasi involontariamente o almeno nel modo più naturale possibile, ha rivoluzionato l’ordine costituito.” Thierry Frémaux, delegato generale, ha completato il ritratto: “Siamo fieri di premiare Marco Bellocchio, uno dei grandi maestri del cinema italiano, dopo 56 anni di affascinante lavoro, dopo i suoi amici registi Bernardo Bertolucci, Manoel de Oliveira e Agnès Varda. È un cineasta, un autore e un poeta. Onorarlo con la Palma d’Oro alla Carriera non ha bisogno di giustificazioni per tutti quelli che ammirano il suo lavoro.”