Teatro, il 5 luglio riprende il Dramma popolare di San Miniato

Teatro, il 5 luglio riprende il Dramma popolare di San Miniato

La Festa del Teatro di San Miniato non si ferma e il 5 luglio riprende con la 74esima edizione in piazza Duomo. In questo momento particolare per l’Italia, il Cda della Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato, guidata da Marzio Gabbanini, ha fatto una scelta carica di significati: il “Dramma” adegua la sua formula alle disposizioni governative per il contenimento del contagio, ma alza comunque il sipario proponendo una rassegna di alto profilo composta da otto spettacoli che, nel mese di luglio, saranno rappresentati sulla scena sacra di Piazza del Duomo a San Miniato. Non ci sarà quello che, tradizionalmente, dal 1947 ad oggi, è sempre stato lo spettacolo principale, perché la consueta affluenza di pubblico non consentirebbe un adeguato rispetto delle norme vigenti e le attuali normative non permettono la presenza sul palco di un numero considerevole di attori, di fatto impedendo anche l’attività della produzione dello spettacolo. Si comincia il 5 luglio con un lavoro scritto da Alessandro Benvenuti, “Panico ma rosa. Diario di un non intubabile – Studio” che trasforma in teatro un tema attualissimo: 59 giorni di lockdown. 59 pagine di diario che raccontano l’isolamento obbligatorio di un autore attore privato del suo naturale habitat, tra sogni e bisogni, ricordi e crudeltà, fantasie e humor. “Albania casa mia” è la rappresentazione dell’8luglio nel quale si rievocano i giorni del febbraio 1991 quando il regime comunista, dopo 45 anni di controllo del Paese, cede sotto il malcontento del popolo. In questo clima di dolore e liberà si racconta una grande storia d’amore. “La storia della colonna infame”, il più grande romanzo italiano sullagiustizia, è la scelta per il 10 luglio, mentre “L’Abisso” di e con Davide Enia sarà in scena il 13 luglio: una storia di sofferenza e rabbia sullo sfondo della tragedia degli sbarchi sulle coste del Mediterraneo, a Lampedusa. “La vita salva” è un ensamble di storie in programma per il 17 luglio, mentre “Non plus ultras” il 20 luglio racconta dellaviolenza negli stadi, ponendo importanti interrogativi attorno al tema della sicurezza sociale. Il “Canto per la terra ferita”, il 23 luglio, avvia la Festa del Teatro 2020 verso la conclusione raccontando di emergenza ambientale e sopravvivenza. Il Dramma chiuderà ilSipario con Matteo Corradini, il 27 luglio, con la prima assoluta de “Il muro / The block”. Il muro è una azione del volley. Ma qui diventa qualcosa di più forte. I personaggi in scena si interrogano sui muri che hanno dentro, su cosa non gli permette di essere liberi e ai tentativi di provare ad abbatterli. La Festa del Teatro è sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, Banca Crédit Agricole Italia e Tecnoambiente Spa.

Torna in alto