(Tiziano Rapanà) Per fortuna esiste un programma come Meglio tardi che mai, trasmesso ieri in prima serata su Rai 2, che rimette al centro la sana tv popolare e che sposta in un angolo la terribile arrogante attualità televisiva. Non se ne può più di questi prodotti noiosi pieni di boria che presuntuosamente propongono “un intrattenimento d’autore”. Non è ammissibile che un telespettatore debba rompersi le scatole davanti a queste altezzosità. Lode dunque a questi cinque cavalieri del divertimento, ossia Lando Buzzanca, Claudio Lippi, Adriano Panatta, Edoardo Vianello e Fabrizio Biggio (il quale si è finalmente liberato dalla zavorra creativa de I soliti idioti), che in Giappone hanno regalato dei momenti ricreativi incarnanti di un concetto di televisione esemplare, che molte reti dovrebbero seguire. Il programma, com’è ovvio in tutte le cose realizzate dall’umano, ha i suoi difetti legati alla durata (a mio avviso eccessiva: cinquanta minuti bastavano e avanzavano) ed al montaggio. Comunque non è nulla di grave: sono soltanto delle minuscole fesserie, che tuttavia rilevano una necessità di un piccolo aggiustamento del complesso.
P.S. Per contatti e quant’altro, tizianodecoder@gmail.com