“Unorthodox” è la serie Netflix più chiacchierata del momento. La storia della giovane Esty, fuggita da una comunità chassidica di Williamsburg, dove le regole ferree e al limite della comprensione stavano diventando opprimenti, è tratta dall’autobiografia di Deborah Feldman. Nella miniserie la protagonista riesce a ritrovare la sua identità lontano da tutti, a Berlino, ma cosa succede nella storia vera? Ecco qui spiegate tutte le differenze tra finzione e realtà.
Non ci sono dubbi sul fatto che “Unorthodox” sia il prodotto Netflix del momento. Una miniserie avvincente, accattivante e decisamente insolita che conduce lo spettatore in un mondo che, con molta probabilità, conosce in maniera sommaria e a vederlo rappresentato con tutta quella potenza comunicativa commuove, a tratti toglie il fiato.
Al centro del racconto c’è la vita di Esty, una ragazza nata in una comunità chassidica Satmar di Williamsburg, a New York, che lotta tra l’obbedienza alle regole ortodosse e il desiderio di libertà. La serie, con protagonista una giovanissima e sorprendente Shira Hass, è tratta dall’autobiografia della scrittrice Deborah Feldman, che nel 2012 ha pubblicato il libro Unorthodox: The Scandalous Rejection of My Hasidic Roots, di cui il colosso streaming ha acquistato i diritti, creando un prodotto che ha conquistato migliaia di utenti. Ma, come spesso accade quando ci si rapporta con una storia così intensa e che è tratta da fatti realmente accaduti, ci si chiede: “cosa c’è di vero e cosa no in quello che sto vedendo?”. Cercheremo di darvi una risposta, attingendo anche dal backstage della serie, divulgato proprio da Netflix.
L’autrice dell’autobiografia, nonché protagonista della storia reale raccontata in Unorthodox, Deborah Feldman, ha partecipato ad ogni fase del processo produttivo, affiancata da Anna Winger e Alexa Karolinski, le produttrici delle serie. Il racconto parte, sì, dalla storia vera raccontata anche nel libro, ma la vicenda di Esther Shapiro si evolve in maniera diversa. Tutto quello che riguarda la vita in comunità è tratto fedelmente dal libro, ciò che invece è stato riprodotto è quello che accade nella nuova vita di Esty a Berlino. Il motivo per cui le produttrici hanno deciso di modificare l’andamento del racconto risiede nel fatto che la Feldman è comunque un personaggio pubblico.
Entrambe, sia Deborah Feldman che il suo alter ego televisivo, Esther Shapiro, sono nate nella comunità chassidica di Satmar del quartiere di Williamsburg, a New York. Entrambe si esprimono in lingua yiddish e hanno avuto dei matrimoni combinati prima dei vent’anni.
Le esperienze di vita matrimoniale, compreso il suo rapporto con Yanky, sono tratte dal libro e riprodotte fedelmente nella serie. Il dettaglio della suocera onnipresente, persino nella vita sessuale della coppia, è autentico ed è stato causa di molta sofferenza e disagio.
Esther Shapiro come Deborah Feldman è cresciuta con i nonni, ed è stata lontano dalla madre per molti anni. Il fortissimo legame con la nonna, la sua Babby, è descritto allo stesso modo anche nel libro. Veritiero è anche il dettaglio della nonna che cantava soltanto quando in casa non era presente suo marito, il nonno di Esty, dal momento che per le donne della comunità Satmar è un comportamento indecoroso cantare in pubblico.
Come la Feldman, anche Esty soffre per le regole imposte dalla comunità, come ad esempio quella di tagliare i capelli e indossare delle parrucche. Inoltre, i corsi sulla vita coniugale (anche la preparazione all’atto sessuale) sono reali. L’autrice è stata sottoposta a queste lezioni e istruita anche sulle esigenze del niddah, ovvero il periodo che segue il ciclo mestruale di una donna, momento in cui non si possono avere rapporti.
Esty nella serie soffre di vaginismo e i suoi problemi sessuali sono attribuiti a questa patologia e non alla difficoltà di rapportarsi con un uomo visto a stento due volte. Per questa ragione fu costretta ad usare dei dilatatori, affinché potesse consumare il suo matrimonio, come richiesto dalla religione. Anche per Deborah Feldman è stato così, comprese le malelingue attorno alle sue difficoltà nell’avere figli, diffuse nella comunità.
Anche la madre della scrittrice, come quella di Esty, ha lasciato la comunità e ha scoperto di essere omosessuale, la differenza sta nel fatto che lei è rimasta a vivere a New York.
Nel libro da cui è tratta la serie, la protagonista racconta nel dettaglio la sua infanzia, cosa che in Unorthodox è completamente bypassata, mentre la storia di Esty a Williamsburg è raccontata in funzione dell’incontro con Yanky. Il libro si conclude con Deborah decisa a lasciare il marito e trasferirsi a New York con suo figlio.
Nella realtà l’autrice si trasferirà a Berlino solo nel 2014, con il figlio nato nel 2004. Gli anni precedenti li ha vissuti accanto al marito che ha lasciato dopo sei anni di matrimonio, durante i quali ha frequentato un college. Esty, invece, dopo solo un anno di matrimonio pur sapendo di essere incita, senza dire nulla a nessuno fugge in Germania, senza aver avuto altra istruzione se non quella ricevuta fino ai 17 anni.
Il college della vita reale rappresenta il conservatorio tedesco nella serie, i talenti di Esty nel canto e nel pianoforte non sono quelli di Deborah Feldman che, invece, si è dedicata alla scrittura
Non c’è stata alcuna caccia come quella in cui Yanky e Moishe si impegnano per trovare Esty, anzi, nella realtà la scrittrice è riuscita a fuggire senza far sapere dove fosse diretta.
Ilaria Costabile, Fanpage.it