(di Tiziano Rapanà) In questo purgatorio perpetuo che è la vita mi ci trovo decentemente. Tuttavia mi pare superfluo indossare, nelle belle giornate di sole, il mantello della iattanza: si sudicchia! E quindi non capisco perché se è sole per me non debba esserlo anche per gli altri. Beati loro che non sudano, beati loro che hanno frasi adatte per ogni desco. E io non ci riesco, ho poche parole e le riservo per il presunto vero che vedo – la verità, quella tangibile ed inequivocabile, è come la Titina: non la si trova mai – e di certo non riuscirei a dire altre parole che non siano mie. Anche impegnandomi, come ventriloquo non sarei bravo. Per fortuna non sono solo. In tv, c’è Alessandro Cattelan a portare avanti l’alterità in un contesto popolare. Tutto lui, con parole sue, con pensieri suoi. Piace perché è autentico. Questo entusiasmo che genera nella seconda serata di Rai 2, denominata Stasera c’è Cattelan, funziona. Il conduttore piace, diverte. Lo spazio diventa sempre più autorevole, ricercato. Epperò un po’ di premura con gli ospiti la pretendo. Molti parlano del momento al piano tra la neo segretaria del Pd, Elly Schlein, e il conduttore. Lei suona efficacemente Imagine di John Lennon, lui seduto sul piano canticchia. Il pubblico applaude, sul web se ne parla. Però penso: la protagonista è Schlein e non Cattelan. Eppure lo spazio se lo prende lui, lo domina. Lei lo accompagna come una comprimaria qualunque. No, non si fa così. L’ospite è sacro, va trattato con i guanti bianchi. L’ospite diventa il padrone di casa in quei minuti di svago e divertimento. Cattelan non ci siamo! Bravo, bravissimo, e chi lo nega, ma alla segretaria bisognava riservare maggiore riguardo (non siate malevoli, la politica non c’entra: vale per lei così come per gli altri). No, Cattelan non doveva cantare Imagine: lo spazio andava lasciato interamente a lei. Il conduttore non può primeggiare, altrimenti ridatemi Wanda. Sì lei, la regina dell’avanspettacolo. La mitica Osiris, voglio che risorga. Wanda ti donerò tante rose, rosse come la tua spumeggiante vitalità. Vorrei che qualcuno la ricordi in un trasmissione apposita in questa nuova Rai tutta da comporre – il pensiero va come sempre al preparatissimo Pino Strabioli -. Wanda unica e meravigliosa, resta lei la diva nel tempo che risucchia le identità.