Nicola Porro non è guarito: “Sono ancora positivo al coronavirus”

Nicola Porro non è guarito: “Sono ancora positivo al coronavirus”
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Il giornalista e conduttore fa sapere via Instagram che la sua guarigione non è ancora completa. Benché non abbia più sintomi da giorni, il tampone di controllo è risultato positivo. Porro aveva spiegato di aver contratto il coronavirus lo scorso 9 marzo. Il suo ritorno in tv con Quarta repubblica, dunque, slitta ancora.

Nicola Porro sta meglio dopo aver contratto il coronavirus, ma non è ancora guarito a tutti gli effetti. Il ritorno del giornalista in tv con il programma Quarta repubblica slitta nuovamente, dal momento che l’ultimo tampone cui si è sottoposto è risultato essere positivo. Lo ha raccontato lui stesso in un video su Instagram, in cui si mostra comunque in buone condizioni. “E cavolo, il tampone di controllo è andato male. Sono ancora positivo. Passerà”, ha scritto a margine del post.

Nicola Porro aveva comunicato al pubblico di essere stato contagiato lo scorso 9 marzo. Immediata la sospensione del suo programma e la messa in quarantena: per sua fortuna, il conduttore non è stato costretto a ricoverarsi in ospedale e si è curato a casa, da solo e lontano dalla famiglia. Poi, il miglioramento evidente, che gli aveva fatto ipotizzare la guarigione. Una speranza che al momento si è infranta contro la triste realtà:

Sto bene, da una settimana non più alcun sintomo. Ma il tampone è ancora positivo. Sono ancora per un po’ a casa, bisogna avere pazienza. Aspettiamo di vedere il tampone negativo. Il primo per me non è andato bene.

È verosimile che Porro resterà ancora parecchi giorni in isolamento e che il suo ritorno in televisione con Quarta Repubblica dovrà aspettare. Al momento il programma è sostituito da STasera Italia della collega Barbara Palombelli. Nei giorni scorsi, Porro aveva raccontato le sue condizioni di salute nei giorni più difficili, alle prese con la febbre alta: “Ho sofferto, in alcuni giorni di temperatura intensa ho sbarellato. Il momento peggiore arrivava la sera, quando dopo le 18 la febbre saliva sempre fino a 39 e finivo in uno stato semi-comatoso”.

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