Coppola: “È gratificante celebrare insieme ai fan che lo hanno amato, alle giovani generazioni che lo trovano ancora attuale e a coloro che lo scopriranno per la prima volta”
Il 15 marzo saranno passati 50 anni dall’apparizione sugli schermi de “Il Padrino”, leggendario film di Francis Ford Coppola. Tratto dal libro omonimo di Mario Puzo, immediatamente acquistato dalla Paramount per il cinema, rischiava di rimanere senza un regista.
Sergio Leone rifiutò per girare “C’era una volta in America”, Sam Peckinpah litigò con la produzione per la sua visione western del racconto, Bogdanovich, Kazan e perfino il veterano del gangster movie Arthur Penn si tirarono indietro. La scelta alla fine cadde su Coppola, che prima rifiutò e poi accettò l’incarico, ma a condizione di poter contare su Marlon Brando e Al Pacino, entrambi bocciati inizialmente dalla Paramount.
Nonostante sforamenti di budget e aspri compromessi – furono tagliati 40 minuti di girato – si arrivò alla “prima”, celebrata con grande fasto mediatico a New York, con tutta Hollywood schierata insieme al cast, ad eccezione di Brando che era a Parigi con Bernardo Bertolucci.
Cinquant’anni dopo, con la supervisione del regista, il film torna in sala in tutto il mondo, dopo un maniacale restauro costato circa 5.000 ore di laboratorio e la revisione di ogni singolo fotogramma.
Parte del cast si è riunito a Hollywood per la prima, ancora una volta. “Sono molto orgoglioso de ‘Il Padrino’, che ha certamente definito la prima parte della mia vita creativa, – ha detto Coppola – In questo tributo per il 50°anniversario, è gratificante celebrare questa pietra miliare con la Paramount insieme ai fan che hanno amato il film, alle giovani generazioni che lo trovano ancora attuale e a coloro che lo scopriranno per la prima volta”.
In pochi mesi dall’uscita, il film batteva 50 anni fa anche il record d’incassi di “Via col vento” e nel tempo avrebbe guadagnato quasi 300 milioni di dollari portando a casa nove candidature all’Oscar e le statuette più prestigiose per il miglior film, il miglior attore e la migliore sceneggiatura.
Se per Coppola fu la gloria, il marchio di Don Vito Corleone divenne per lui anche un’ossessione: fu naturale svilupparne una seconda parte, di analogo successo (con sei Oscar su 11 nomination) nel giro di due anni. Nel 1990 apparve sugli schermi una terza parte e solo la morte dello scrittore spinse Coppola ad abbandonare un quarto e ultimo capitolo.
Negli anni però il regista è tornato più e più volte alla sua creatura, con restauri, recuperi di scene tagliate, aggiustamenti progressivi.
In preparazione del 50esimo anniversario dell’uscita originale del primo film, la Paramount e la casa di produzione di Coppola, la American Zoetrope, hanno intrapreso un restauro scrupoloso della trilogia. Un restauro durato tre anni, fatto per creare la migliore presentazione possibile per il pubblico di oggi.
“Ci siamo sentiti privilegiati nel restaurare questi film e un po’ in soggezione ogni giorno che abbiamo lavorato” ha detto Andrea Kalas, vicepresidente senior della Paramount Archives.
Oltre 300 pizze di pellicola sono state esaminate per trovare la migliore risoluzione per ogni fotogramma dei tre film. Più di 4.000 ore sono state spese per riparare macchie, strappi e altri danni nei negativi. Oltre 1.000 ore sono state spese per una rigorosa correzione del colore per assicurare che gli strumenti ad alta gamma dinamica fossero rispettosi della visione originale di Coppola e del direttore della fotografia Gordon Willis. Oltre all’audio 5.1 approvato da Walter Murch nel 2007, le tracce mono originali de Il padrino e Il padrino: Parte II sono state restaurate.