L’ex Pink Floyd sarà protagonista di un tour nordamericano di 54 date: “Bisogna restare in allarme di fronte a queste politiche di estrema destra”
Cinquantaquattro concerti in tutti gli Stati Uniti, ma soprattutto l’intenzione di portare The Wall davanti al muro di Donald Trump. Dopo aver annunciato sui social il titolo del suo nuovo album (Is this the life we really want?), che lo vodrà a fianco del produttore dei Radiohead Nigel Godrich, Roger Waters torna a occuparsi del suo imminente tour americano. E lo fa con un annuncio fragoroso: il suo Us + them tour, che prenderà il via a maggio e che prevede ora ben 54 date, potrebbe fare tappa anche di fronte al contestato muro che Donald Trump intende costruire al confine tra Stati Uniti e Messico.
“The wall – ha detto Waters durante una conferenza al Victoria & Albert Museum in occasione della mostra The Pink Floyd Exhibition: Their mortal remains – è di grande attualità, soprattutto ora con Trump e le sue dichiarazioni sui muri e la sua capacità di creare la massima ostilità tra razze e religioni diverse. The wall parla di come possa essere dannoso costruire mura sia a livello personale che a livelli più ampi”, ha aggiunto il bassista. “Bisogna restare in allarme davanti a queste politiche di estrema destra. Le fogne sono colme di avidi uomini di potere e la musica deve esprimere una forma di protesta”.
Non è la prima volta che Waters prende posizione contro Trump e la sua politica. Durante il Desert Trip Festival dello scorso ottobre, il musicista aveva pesantemente attacato il neo presidente americano definendolo, con l’aiuto di luci, video e maxischermi, un ‘maiale, falso, ladro, razzista e xenofobo’.
La Repubblica