Pamela Anderson: “Tim Allen mi mostrò le parti intime quando avevo 23 anni”. Lui nega

Pamela Anderson: “Tim Allen mi mostrò le parti intime quando avevo 23 anni”. Lui nega

Secondo quanto raccontato dall’attrice nel suo libro di memorie in uscita intitolato “Love, Pamela”, il collega avrebbe aperto la vestaglia di fronte a lei, mostrandosi totalmente nudo sotto. A riportare la notizia in esclusiva è Variety, che ha ottenuto uno stralcio del libro (che uscirà il 31 gennaio 2023)

Pamela Anderson ha rivelato che Tim Allen le avrebbe mostrato le sue parti intime quando lei aveva 23 anni. L’attrice lo sostiene nel suo libro di memorie in uscita, intitolato Love, Pamela.
A riportare in anteprima esclusiva questa notizia è il magazine statunitense Variety, che ha avuto in anteprima alcuni stralci del testo prossimo a uscire (è atteso per la prossima settimana, il 31 gennaio).
L’affermazione esplosiva è una delle tante di cui pare sia farcito il suo prossimo memoir, un’autobiografia che ripercorre l’ascesa di Anderson da ragazza di una piccola città dell’isola di Vancouver a icona universale.

In un articolo apparso su Variety in queste ore, firmato da Tatiana Siegel, si legge che Pamela Anderson nel libro descrive un incidente inquietante accaduto sul set di Home Improvement (la sit-com conosciuta in Italia con il titolo di Quell’uragano di papà). Era il 1991, anno in cui l’attrice aveva 23 anni.

“Il primo giorno di riprese, sono uscita dal mio camerino e Tim (Allen) era nel corridoio in vestaglia. Ha aperto la sua vestaglia e si è mostrato velocemente, completamente nudo sotto. Ha detto che era giusto, perché mi aveva vista nuda. Ora siamo pari. Ho riso a disagio”. Sono le parole di un estratto del libro autobiografico Love, Pamela, che Variety ha ottenuto in esclusiva prima dell’uscita del volume (che arriverà in libreria il 31 gennaio).

Allen, che aveva 37 anni al momento del presunto incidente, forse si riferiva al fatto che Anderson era una modella di Playboy, un ruolo che ha contribuito a trasformare l’attrice in un sex symbol di fama internazionale.

LA SMENTITA DI TIM ALLEN

Tim Allen smentisce categoricamente le accuse a lui rivolte da Pamela Anderson.
“No, non è mai successo. Non farei mai una cosa del genere”, ha detto a Variety in una dichiarazione.

Lui e la collega attrice hanno lavorato per la prima volta assieme sul set della sit-com Home Improvement (Quell’uragano di papà per il mercato italiano).
Lo show degli anni ’90 è stato uno dei primi crediti di Anderson come attrice (interpretava Lisa, la “ragazza degli attrezzi”).

La sit-com è diventata ben presto la più vista degli Stati Uniti, piazzandosi al numero uno nella classifica delle serie televisive più gettonate.

Pamela Anderson ha recitato nelle prime due stagioni dello show della ABC (in 23 episodi, girati dal 1991 al 1997), dopodiché si è concentrata su un’altra serie televisiva a cui deve il suo planetario successo: Baywatch. Non soltanto uno show ma addirittura quello che potremmo definire come “un fenomeno globale”, esportato in 150 Paesi ed entrato nell’immaginario, nel dizionario, nell’enciclopedia, nella cultura pop e via dicendo.

IL MEMOIR DI PAMELA ANDERSON

Love, Pamela è uno dei titoli più attesi dell’anno della casa editrice HarperCollins. Questa accusa rivolta a Tim Allen anticipa quella che è stata presentata come l’incrollabile “onestà” di Love, Pamela. Tra le pagine di questo libro autobiografico, infatti, pare che colei che da molti viene definita come “la bomba sexy di Baywatch” metta da parte la sensualità e la facciata glamour – che sono la conditio sine qua non per restare a Hollywood e dintorni – per raccontare senza mezzi termini la sua storia di vita. Questa confessione-fiume sarà intervallata da poesie scritte dalla stessa “bomba sexy di Baywatch“, così finalmente chi la definisce solo così imparerà a conoscerla anche sotto un’altra prospettiva: quella del suo cervello, una parte del suo corpo che per troppi anni è stata messa in secondo piano dal resto…

UN DOCUMENTARIO NETFLIX DI ACCOMPAGNAMENTO

Il libro sarà accompagnato anche da un documentario Netflix, intitolato Pamela, una storia d’amore. Uscirà il 31 gennaio, in concomitanza con l’arrivo del memoir nelle librerie.

Gli esperti affermano che il fatto che donne di alto profilo come Pamela Anderson stiano finalmente mettendo nero su bianco momenti traumatici della propria vita sia molto importante. Innanzitutto perché riportare a galla quei traumi pare essere il primo passo verso la risoluzione del trauma stesso. Inoltre il fatto che persone e personaggi del calibro di Pamela Anderson abbiano deciso di denunciare fatti di questo tipo potrebbero aiutare anche altre donne e uomini che sono stati vittime degli stessi abusi, violenze e molestie.

“È la tua storia da raccontare e non appartiene a nessun altro. Quindi, quando ti viene tolta, è dolorosa. È traumatica”, ha detto a Usa Today lo scorso aprile la psicologa Jessica MacNair. Al tempo il dibattito si concentrava sul fatto che la serie di Disney+ Pam & Tommy si arrogasse il diritto di raccontare qualcosa che in realtà soltanto la diretta interessata potrebbe condividere con gli altri.
“Quindi, per (Pamela) reclamarlo e farlo alle (sue) condizioni è stimolante e persino curativo”, aveva aggiunto Jessica MacNair.

Per quanto riguarda invece il fatto che Pamela Anderson – rivelando le molestie di cui dice di essere stata vittima da parte di Tim Allen sul set della sitcom della ABC – si unisca al coro del #MeToo, bisogna sottolineare come dal 2018 l’attrice abbia invece sempre criticato il movimento femminista contro le molestie sessuali e la violenza sulle donne, affermando che il femminismo moderno “paralizza gli uomini”.
Adesso fortunatamente sembra aver cambiato idea, quindi.

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