Tanto amore, come sempre, declinato nelle sue accezioni più varie e poche incursioni nell’attualità nelle canzoni dei 22 Big in gara a Sanremo. Tra i brani che colpiscono di più ci sono senz’altro le due canzoni dedicate alle rispettive mamme da Gigi D’Alessio ed Ermal Meta, entrambi autori dei propri brani. D’Alessio paragona la mamma scomparsa a ‘La prima stella’ del titolo e nel raccontarle com’è diventato il mondo da quando lei non c’è sottolinea che oggi “un figlio può arrivare anche senza far l’amore”. Mentre Ermal Meta, in ‘Vietato morire’, uno dei testi più forti del festival, ricorda gli insegnamenti della mamma scomparsa dopo una vita di maltrattamenti e offre una sorta di mantra contro la violenza sulle donne: “Ricorda che l’amore non è violenza mai”. È un vero inno alla vita, invece, ‘Che sia benedetta’, interpretato magistralmente da Fiorella Mannoia e scritto da Amara (“per quanto assurda e complessa ci sembri, la vita è perfetta…”). Sulla stessa lunghezza d’onda anche il brano di Paola Turci ‘Fatti bella per te’, un invito all’amor proprio diretto alle donne e scritto con Giulia Anania.
Non mancano chiaramente le accezioni amorose più classiche: c’è l’amore felice cantato da Ron in ‘L’ottava meraviglia’ (“L’ottava meraviglia del mondo siamo io e te”), l’amore tradito di Sergio Sylvestre dove il ‘Con te’ del titolo diventa “perché adesso ci sta un altro con te”. E ancora l’amore finito di Giusy Ferreri che in ‘Fa talmente male’, scritto per lei da Roberto Casalino, annota: “Il tuo silenzio è già fatale”. C’è poi l’amore riconoscente del brano ‘Il diario degli errori’ di Michele Bravi, scritto da Cheope (pseudonimo del figlio di Mogol, Alfredo Rapetti), dove l’ex vincitore di ‘X Factor’ ammette: “Almeno tu rimani fuori dal mio diario degli errori”. Amore esigente invece per il brano di Lodovica Comello ‘Il cielo non mi basta’, amore maturo e nostalgico per Michele Zarrillo (“vorrei che fossimo eterni, vorrei tornare a quei giorni”) e “amore senza fine” per Al Bano in ‘Di rose e di spine’, scritto da Maurizio Fabrizio. Anche Fabrizio Moro con ‘Portami via’ si cimenta sul tema sentimentale e qui si tratta di amore salvifico e attuale: “Portami via dai momenti di questi anni violenti”. Poi c’è l’amore passionale e incontenibile di ‘Togliamoci la voglia’ cantata da Raige con Giulia Luzi: “E ora togliamoci la voglia, togliamoci i vestiti… ci vuole un gran coraggio ad essere felici”. E quello ‘da applausi’ di Alessio Bernabei che ‘Nel mezzo di un applauso’ canta “l’universo intero applaude noi…”.
Se Bianca Atzei trova l’amore ‘giusto’ in ‘Ora esisti solo tu’, scritto da Kekko Silvestre dei Modà, Marco Masini in ‘Spostato di un secondo’ spera di viaggiare nel tempo per riparare una delusione amorosa e “fare tutto di nuovo un attimo dopo”. Chiara in ‘Nessun posto è casa mia’ riflette invece sul distacco, in un brano raffinato prodotto da Mauro Pagani, mentre Elodie in ‘Tutta colpa mia’, scritto da Emma Marrone, racconta un amore sofferto e battagliero. E ancora Nesli, in ‘Do retta a te’, cantato in coppia con Alice Paba propone un dialogo di una coppia in crisi. Mentre Samuel dei Subsonica, al suo esordio solista, in ‘Vedrai’ parla dell’amore che non si arrende e che trova il modo per superare “la noia, l’abitudine, la delusione”. Fuori dal coro sentimentale in senso stretto ci sono poi i brani di Clementino e Francesco Gabbani. Il primo propone rime rap, scritte con Marracash, in cui i ‘Ragazzi fuori’ del titolo, affrontano l’era “delle menzogne e del buio”. Il secondo, fresco della vittoria tra i Giovani del festival dello scorso anno e dal successo di ‘Amen’, prosegue il filone spirituale e spiritoso con ‘Occidentali’s Karma’ in cui canta “comunque vada panta rei e singing in the rain” con un ritmo travolgente che probabilmente piacerà alle radio.
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