UNBROKEN, EROISMO E FEDE PER LA JOLIE

UNBROKEN, EROISMO E FEDE PER LA JOLIE

FILM UNBROKEN ANGELINA JOLIEUna cosa è certa. Angelina Jolie sembra sia stata colpita sulla via di Damasco proprio durante la sua seconda regia, ed quella di ‘Unbroken’ in sala dal 29 gennaio con Universal. Una sorta di avvicinamento a Dio da parte della star grazie al racconto della vita vera di un eroe irriducibile, un Giobbe pieno di fede monolitica, come è stato davvero Louis Zamperini. Ovvero un soldato-atleta sopravvissuto a torture indicibili e soprattutto alla sua legittima voglia di lasciarsi andare. Chiunque altro lo avrebbe fatto. Dopo alcune sequenze di Louis, ragazzo di origine italiana preso in giro dai suoi compagni e fatto oggetto di episodi di bullismo, si vede come l’adolescente scopra nelle sue gambe il riscatto. Il fatto è che Louis corre come il vento e diventa così un’atleta olimpico amato da tutti per il suo carattere. Ambientato durante la Seconda guerra mondiale, il film è una infinita lunga serie di sfortune capitate all’uomo. Intanto il suo bombardiere, dove è uno dei puntatori, viene abbattuto e Louis si ritrova in mare per ben lunghi 47 giorni vissuti ai confini della sopravvivenza tra squali e albatros da divorare. Insieme a lui, in un precario canotto nell’oceano, l’ufficiale pilota detto ‘Phil’ (Domhnall Gleeson) e Francis ‘Mac’ McNamara (Finn Wittrock) che muore dopo 33 giorni. A salvare i due superstiti sarà la marina giapponese e la prigionia per Zamperini sarà anche peggio del naufragio in mezzo la mare. Siamo nel 1943. E in una sorta di rivisitazione ai confini del plagio di Furyo di Oshima, Zambardini diventerà oggetto dell’interesse ambiguo e morboso da parte del comandante del campo Mutsushiro Watanabe (Miyavi), un giovane e troppo bello sottoufficiale innamorato del campione e della sua indomita forza che non fa altro che umiliarlo.

Torna in alto